Iniziativa delle Acli provinciali di Napoli

Un piano straordinario
per i senza tetto

Volontari Acli a Napoli (Foto di Pasquale Mallardo)
15 dicembre 2020

Un piano straordinario di sostegno ai senza fissa dimora. È questo l’ambizioso progetto lanciato nei giorni scorsi dalle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani (Acli) di Napoli, in questo difficile momento di emergenza sanitaria. Nel capoluogo campano, e in tutta la provincia, sono più di 2.000 i senzatetto, un vero e proprio esercito di diseredati che nel periodo più difficile dell’anno, a cui già va incontro per l’arrivo della stagione fredda, vede aumentare con le limitazioni l’incertezza delle proprie necessità alimentari in un vissuto già messo quotidianamente a dura prova. Un esercito che ben presto unirà alle proprie sofferenze e ai disagi del freddo invernale, la difficoltà di ricevere un piatto caldo da chi si preoccupa di garantirlo solidarmente con la propria attività di volontariato. Per questa ragione le Acli provinciali di Napoli hanno pensato di scendere in campo prima che la situazione peggiori ulteriormente e in vista delle festività natalizie. «Restare a casa — spiega Pasquale Gallifuoco, responsabile Acli con delega alla povertà — è sicuramente il modo migliore per fermare la pandemia, un gesto di grande responsabilità. Eppure non tutti possono farlo. C’è purtroppo qualcuno che una casa in cui restare non ce l’ha». Ma molti dei senzatetto a Napoli rifiutano l’accoglienza, come in ogni periodo dell’anno. Il comune ha sanificato i dormitori pubblici, fornito le mascherine al personale e i servizi stanno andando avanti regolarmente. Ma non mancano le difficoltà: molti centri di accoglienza sono chiusi la mattina e hanno poco personale. «Tra le nostre attività — continua Gallifuoco — siamo fortemente impegnati nel recupero del cibo e nella redistribuzione di quella parte di produzione in eccesso che andrebbe distrutta, e che invece, grazie al nostro operato, garantisce ai senza dimora un buon pasto quotidiano», che è assicurato anche da numerosi enti caritativi cattolici come Caritas, Società di San Vincenzo de’ Paoli o Comunità di Sant’Egidio. «Proprio con quest’ultima — spiega a “L’Osservatore Romano”, Maurizio D’Ago, presidente delle Acli provinciali di Napoli — abbiamo una collaborazione consolidata e già avviata in occasione del primo lockdown di marzo. Infatti, aiutiamo quotidianamente la comunità sia per la raccolta di fondi, sia nella distribuzione degli alimenti. Tutto ciò — aggiunge — riusciamo a farlo anche grazie alla catena di supermercati Todis che ci regala tutti quei prodotti che rischiano di deteriorarsi negli scaffali».

La situazione in Campania, si era aggravata, nelle scorse settimane, a causa della chiusura dei punti di ristoro alimentari, ristoranti, pizzerie, bar, rosticcerie. Erano venute a mancare, in sostanza, le possibilità di offrire un minimo di sufficienza alimentare ai bisognosi con l’azione messa in campo dalle Acli provinciali di Napoli contro lo spreco alimentare già dal 2018. «Anche perché — precisa Maurizio D’Ago — non si muore soltanto di coronavirus, ma anche di freddo e soprattutto di fame e di stenti. In questo momento così difficile per il nostro Paese non possiamo permetterci che tutto ciò accada, per questa ragione dobbiamo rimboccarci le maniche e correre ai ripari prima che sia troppo tardi».

Attualmente, le Acli sostengono più di duecento famiglie indigenti, ma il numero sta rischiando di crescere con il passare dei giorni. Di qui, il forte appello alle istituzioni e a quanti possono scendere in campo e sostenere questa importante iniziativa solidale, ma, allo stesso tempo, un grido d’allarme per «richiamare l’attenzione sui tanti soggetti a rischio per i quali negli scenari che si vanno aprendo — aggiunge D’Ago — non potremo più garantire lo svolgimento della nostra azione solidale. Sollecitiamo, quindi, tutte le istituzioni ad avviare ogni forma di attività possibile finalizzata a garantire l’aiuto e il sostegno concreto alle fasce più martoriate e anche meno ascoltate in quanto troppo spesso invisibili per la classe politica».

Dalla sede provinciale di Napoli i servizi del Centro assistenza fiscale (Caf) e patronato vengono garantiti all’utenza con la consueta disponibilità.

Intanto, la Comunità di Sant'Egidio di Napoli ha lanciato l’appello ad «aumentare, nel rispetto del nuovo decreto, il monitoraggio di anziani, senza dimora, persone con disabilità, che sono i soggetti più a rischio in questi giorni. Per vincere il contagio e la paura c’è bisogno di più solidarietà. I volontari della Comunità di Sant'Egidio continueranno a visitare anche le persone che vivono per strada portando loro non solo il cibo, ma anche prodotti utili per proteggersi dal contagio (come gel e fazzolettini per disinfettarsi). Chi vuole — aggiungono nel comunicato — può contribuire preparando pasti oppure raccogliendo generi utili, come alimentari, gel igienizzanti e fazzoletti di carta».

«La situazione a Napoli è abbastanza critica ed è sotto gli occhi di tutti — conclude D’Ago — la crisi economica sta letteralmente mettendo in ginocchio diverse famiglie. Il nostro impegno è quello di alleviare le loro sofferenze e far vedere la nostra presenza. A Natale, soprattutto, non saranno lasciati soli».

di Francesco Ricupero