Gli studenti sono fuggiti in massa ma non si esclude che alcuni possano essere stati rapiti

Dispersi 400 ragazzi in Nigeria dopo l’attacco armato a una scuola

I genitori degli studenti radunati in attesa di notizie (Reuters)
14 dicembre 2020

La paura torna a scuotere la Nigeria già segnata da forti tensioni sociali e politiche e da anni di confronto tra Boko Haram e i militari. Un commando di uomini armati di Kalashnikov ha assalito venerdì scorso una scuola secondaria nello Stato di Katsina, nel nord ovest dle Paese, provocano panico e terrore tra gli studenti. L’attacco ha generato un fuga di massa e circa 400 degli 800 alunni dell’istituto maschile mancano ancora all’appello, riferiscono da fonti della sicurezza.

All’indomani del grave attacco la polizia ha denunciato che centinaia di ragazzi risultavano ancora dispersi. Si ritiene che gli assalitori detengano almeno dieci scolari. Non è ben chiaro se i giovani siano stati sequestrati o siano semplicemente fuggiti. Per ora non ci sono state rivendicazioni, ma l’ipotesi più probabile è che si sia trattato dell’ennesimo attacco attribuibile ai molti gruppi di banditi attivi nella Nigeria nord-occidentale. Spesso organizzano rapimenti per chiedere un riscatto.

Il governo di Abuja ritiene che i circa 400 ragazzi dispersi, oltre a membri del personale della scuola, siano fuggiti scavalcando il muro di cinta dell’istituto e siano ancora nascosti nella foresta circostante. Secondo quanto riferito dal commissario all’Istruzione di Katsina, alcuni bambini dopo aver trascorso la notte tra i cespugli hanno fatto rientro all’alba. Altri 200 ragazzi erano stati precedentemente trovati e restituiti alle loro famiglie.

Il presidente nigeriano, Muhammadu Buhari, originario proprio dello Stato di Katsina, ha condannato l’attacco e invitato le forze di sicurezza a trovare e perseguire i responsabili. Intanto, la polizia, l’esercito e l’aeronautica militare nigeriana stanno collaborando con le autorità scolastiche per accertare il numero effettivo degli studenti scomparsi o rapiti, mentre le squadre di ricerca lavorano assiduamente al fine di trovare e salvare gli studenti scomparsi.

Gli assalitori sono arrivati a bordo di moto e hanno iniziato a sparare. La polizia ha risposto al fuoco consentendo così agli studenti di darsi alla fuga. Quello di venerdì è l’ultimo attacco in ordine di tempo a una scuola da parte di uomini armati. Inizialmente si era ipotizzato un nuovo rapimento di massa. Data la dinamica, l’episodio evoca difatti il sequestro di 276 studentesse dall’istituto di Chibok, nello Stato di Borno, per mano di Boko Haram nel 2014. Le ragazze sono state poi in gran parte liberate, tranne alcune delle quali non si è più saputo nulla. Tuttavia, le forze di sicurezza ritengono che in questo caso si tratti di banditi comuni. Amnesty International denuncia che nei primi sei mesi del 2020 almeno 1.100 persone siano state uccise da banditi armati nel nord del Paese e che nessuno di questi è stato portato davanti alla giustizia.

Non lontano dal confine con la Nigeria, almeno 27 civili sono stati uccisi nel Niger sud-orientale tra sabato e domenica in un brutale attacco attribuito a Boko Haram. L’attentato, perpetrato contro il villaggio di Toumour, nella regione di Diffa, è stato messo a segno nel giorno delle elezioni comunali e regionali nel Paese. Diversi i feriti e i dispersi. L’attacco ha ostacolato nell’area lo svolgimento delle operazioni di voto, prima delle elezioni generali del 27 settembre prossimo.