AVVENTO GREEN DREAM

Una cappella nel bosco

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12 dicembre 2020

L’ultimo Employment Outlook dell’Ocse ha stimato che a fine 2020 il tasso di disoccupazione in Italia potrebbe salire al 12,4% a causa delle ondate pandemiche. Un tema ben presente in molti circoli Laudato si’ che, oltre ad avviare riflessioni ed azioni sul tema del lavoro, hanno rilevato anche quanto l’uso massiccio degli schermi digitali abbia invaso molti ambiti professionali. «In questi mesi molto complicati la didattica a distanza ha modificato pesantemente il nostro lavoro, mostrando anche limiti di rilievo, tra i quali la privazione della relazione umana diretta tra studenti ed insegnanti e tra studenti stessi», racconta Fabrizio Mola,  38 anni, docente di Scienze in un istituto superiore di secondo grado e cofondatore del Circolo Laudato si’ di Piossasco. Una sottolineatura che trova conferma nelle numerose manifestazioni di protesta nate per chiedere il ritorno alla didattica in presenza. «Per offrire un’alternativa all’uso intensivo degli schermi digitali e sperimentare  forme di lavoro e volontariato ricche di relazioni autentiche — prosegue Fabrizio Mola — in linea con quanto ci ha indicato la Laudato si’, abbiamo proposto ai giovani della parrocchia un’esperienza estiva nel corso della quale ci siamo presi cura di una cappella situata in un’area boschiva a poche centinaia di metri dal centro cittadino». Un percorso educativo e pastorale all’interno del quale hanno giocato un ruolo fondamentale le esperienze di riconnessione con i propri sensi e con le proprie abilità manuali. Un contatto diretto con la natura e con manufatti che hanno rivelato una profonda sintonia tra l’azione dell’uomo, l’ambiente la relazione con Dio. I benefici di questa proposta sono confermati dalla testimonianza di Simone Romano, 17 anni, studente di un istituto superiore a indirizzo biotecnologico: «Ci siamo messi in gioco con le nostre mani, le relazioni in presenza e la nostra fantasia, staccando la spina da quella che ormai era diventata una routine monotona e ripetitiva che ancora ci accompagna in questo 2020. Abbiamo contribuito al bene di tutta la comunità, lontani da telefoni, schermi e tecnologia per prenderci cura di altre persone, di un luogo di culto e dell’ambiente. Questa è la parte della Laudato si’ che ho toccato con mano e che mi ha arricchito anche spiritualmente». «In questo Avvento — conclude Mola — attendiamo con i nostri giovani il rinnovarsi del mistero dell’Incarnazione ma anche un rapporto più umanizzate nell’ambito scolastico e lavorativo».