Per regolamentare l’eventuale aggregazione, incorporazione e affiliazione degli istituti di studi superiori

Tre nuove istruzioni
della Congregazione
per l’educazione cattolica

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09 dicembre 2020

Sono state rese note oggi, mercoledì 9, tre Istruzioni della Congregazione per l’educazione cattolica per gli istituti di studi superiori, approvate da Papa Francesco in data 1° dicembre. Nascono sulla scia della Costituzione apostolica Veritatis gaudium circa le università e le facoltà ecclesiastiche — promulgata dallo stesso Pontefice l’8 dicembre 2017 — e sono incentrate su tre parole chiave:  aggregazione,  incorporazione  e affiliazione  degli stessi istituti. Cambiamenti importanti, che devono essere tutti sottoposti al giudizio del dicastero vaticano e vengono concessi tramite un decreto che vale 5 anni — ad quinquennium experimenti gratia — e che può essere sempre rinnovato per altri 5 oppure revocato. Le Istruzioni troveranno applicazione il primo giorno dell’anno accademico 2021-2022 o dell’anno accademico 2022, secondo il calendario delle varie regioni.

L’arcivescovo Angelo Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’educazione cattolica, spiega cosa significa per gli Istituti di studi superiori un tale cambiamento:

Le facoltà ecclesiastiche hanno un ordinamento di studi che è simile a quelle civili e cioè sono organizzate in tre cicli di studi. Il primo ciclo termina con il titolo di baccalaureato, il secondo ciclo con il titolo di licenza e il terzo ciclo con il titolo di dottorato. Dunque, abbiamo le 120 facoltà ma in giro per il mondo abbiamo tutte le altre istituzioni che sono affiliate o aggregate o incorporate. Gli istituti affiliati hanno soltanto il primo ciclo e invece gli istituti aggregati possono rilasciare, non solo il baccalaureato, ma anche la licenza mentre invece gli istituti incorporati, che sono molto pochi e sono specializzati, rilasciano solo un secondo o il terzo ciclo. Queste istituzioni fanno riferimento alle facoltà, quindi sono sotto la responsabilità delle facoltà, ma avendo rinnovato tutto il sistema di studi, gradualmente stiamo approvando le norme anche per gli istituti che sono collegati con le facoltà.

Il tema di fondo della «Veritatis gaudium» e quello di fare rete...

Uno dei principi è stato proprio quello di fare questo, di lavorare insieme. Fare rete ha due significati innanzitutto un coordinamento migliore degli studi dentro l’istituzione e quindi il discorso della transdisciplinarità perché le discipline non siano autoreferenziali e proposte in termini frammentati ma siano in dialogo tra di loro. Poi c’è anche l’invito a fare rete nel senso di non moltiplicare istituti inutili, laddove ci sono già istituzioni più specializzate. Questo fare rete è più evidente nella realtà romana dove abbiamo diverse facoltà di teologia, filosofia e diritto canonico quindi evitare dei doppioni e invece esaltare maggiormente le istituzioni più specializzate è un lavoro che stiamo portando avanti da anni e anche questi strumenti ci aiuteranno a incentivare questo lavorare in rete e alzare il livello della specialità.

di Benedetta Capelli

Istruzioni della Congregazione per l’Educazione Cattolica