Pubblicato il «Rapporto sulla conoscenza istituzionale e il processo decisionale della Santa Sede riguardante l’ex Cardinale Theodore Edgar McCarrick» elaborato dalla Segreteria di Stato su mandato del Papa

Sintesi del documento

Alcuni momenti della liturgia penitenziale durante l’incontro in Vaticano su «La protezione dei minori nella Chiesa» (23 febbraio 2019)
10 novembre 2020

Dal «Rapporto sulla conoscenza istituzionale e il processo decisionale della Santa Sede riguardante l’ex Cardinale Theodore Edgar McCarrick», pubblichiamo il testo del «Riassunto esecutivo».

Questa sezione riassume i fatti chiave e il processo decisionale della Santa Sede riguardanti l’ex Cardinale McCarrick, dalla sua promozione all’episcopato nel 1977, fino all’accusa, nel 2017, di avere abusato sessualmente di un minore agli inizi degli anni ‘90. Per aiutare il lettore, il sommario fa riferimento alle rispettive Sezioni del Rapporto per ciascun argomento.

1. Conoscenza e processo decisionale relativi a McCarrick durante il Pontificato di Paolo VI


Dopo un ampio esame del suo back-ground, nel 1977 Papa Paolo vi  nominò Monsignor Theodore McCarrick Vescovo Ausiliare di New York. La maggior parte degli informatori, consultati durante l’indagine canonica, raccomandarono caldamente McCarrick per la promozione all’episcopato. Nessuno riferì di aver assistito o sentito parlare del fatto che McCarrick si comportasse in modo improprio, né con adulti né con minori.

2. Conoscenza e processo decisionale relativi a McCarrick durante il Pontificato di Giovanni Paolo II


    a. Nomine a Metuchen e Newark


Papa Giovanni Paolo II nominò McCarrick Vescovo di Metuchen (1981) e Arcivescovo di Newark (1986). Le decisioni si basarono sulla sua formazione, le sue capacità e i risultati da lui raggiunti. Durante il processo di nomina, McCarrick fu ampiamente lodato come Vescovo pastorale, intelligente e zelante, e non emersero informazioni credibili che suggerissero una condotta scorretta da parte sua.

A Metuchen e Newark, McCarrick fu riconosciuto come un gran lavoratore, attivo all’interno della Conferenza Episcopale e sulla scena nazionale e internazionale. Divenne anche noto e apprezzato come efficace raccoglitore di fondi, sia a livello diocesano che per la Santa Sede.

    b. Nomina a Washington


L’Arcivescovo McCarrick fu nominato a Washington alla fine del 2000 e creato Cardinale all’inizio del 2001. La documentazione evidenzia che Papa Giovanni Paolo II prese personalmente la decisione di nominare McCarrick e lo fece dopo aver ricevuto il parere di diversi consiglieri di fiducia su entrambe le sponde dell’Atlantico.

Al momento del suo trasferimento a Washington, le accuse contro McCarrick rientravano generalmente in quattro categorie:

(1) Prete 1, della Diocesi di Metuchen, affermò che nel giugno 1987 aveva notato l’attività sessuale di McCarrick con un altro sacerdote e che McCarrick tentò di fare lo stesso con lui in seguito quell’estate;

(2) una serie di lettere anonime, inviate alla Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, al Nunzio Apostolico e a vari Cardinali negli Stati Uniti negli anni 1992 e 1993, accusavano McCarrick di pedofilia con suoi “nipoti”;

(3) si sapeva che McCarrick avesse condiviso il letto con giovani uomini adulti nella residenza del Vescovo a Metuchen e Newark;

(4) si sapeva che McCarrick avesse condiviso il letto con seminaristi adulti in una casa al mare sulla costa del New Jersey.

Queste accuse furono riassunte, in termini generali, in una lettera del 28 ottobre 1999 del Cardinale O’Connor, Arcivescovo di New York, al Nunzio Apostolico, e poco dopo furono comunicate a Papa Giovanni Paolo II .

Le informazioni sulla condotta di McCarrick portarono alla conclusione che sarebbe stato imprudente trasferirlo da Newark a un’altra Sede, e ciò in tre occasioni, vale a dire per Chicago (1997), per New York (1999/2000) e, in un primo momento, per Washington (luglio 2000). Tuttavia, nell’agosto/settembre 2000, Papa Giovanni Paolo II cambiò idea, giungendo infine alla decisione di nominare McCarrick a Washington nel novembre 2000. Le ragioni principali di tale cambiamento da parte di Giovanni Paolo ii  sembrano essere state le seguenti:

— Su richiesta di Giovanni Paolo II , da maggio a giugno 2000, S.E. Mons. Montalvo, Nunzio negli Stati Uniti, interpellò per iscritto quattro Vescovi del New Jersey allo scopo di stabilire se le accuse contro McCarrick fossero vere. Le risposte dei Vescovi all’inchiesta confermarono che McCarrick aveva condiviso il letto con giovani uomini, ma non indicavano con certezza che McCarrick avesse tenuto una qualche cattiva condotta sessuale. Ciò che si sa ora, grazie alle indagini compiute per la preparazione del Rapporto, è che tre dei quattro Vescovi americani fornirono alla Santa Sede informazioni non accurate e, inoltre, incomplete circa la condotta sessuale di McCarrick con giovani adulti. Queste informazioni inesatte sembrano aver probabilmente influenzato le conclusioni dei consiglieri di Giovanni Paolo II  e, di conseguenza, dello stesso Giovanni Paolo II.

— Il 6 agosto 2000, McCarrick scrisse una lettera a S.E. Mons. Dziwisz, segretario particolare del Papa, con la quale intendeva confutare le accuse formulate dal Card. O’Connor. Nella lettera, che venne portata al Papa, McCarrick affermò: “nei settanta anni della mia vita, non ho mai avuto rapporti sessuali con alcuna persona, maschio o femmina, giovane o vecchio, chierico o laico, né ho mai abusato di un’altra persona o l’ho trattata con mancanza di rispetto”. La negazione di McCarrick fu creduta e si ritenne che, se le accuse contro di lui fossero state rese pubbliche, McCarrick sarebbe stato in grado di confutarle facilmente.

— Al momento della nomina di McCarrick, oltre alla natura circoscritta della precedente indagine della Santa Sede, quest’ultima non aveva mai ricevuto alcuna notizia diretta da parte di una qualche vittima, maggiorenne o minorenne, su un’eventuale cattiva condotta di McCarrick. Per tale motivo, i sostenitori di McCarrick potevano plausibilmente definire le accuse contro di lui come “pettegolezzi” o “voci.”

— Prete 1, unica persona all’epoca che denunciò una cattiva condotta sessuale da parte di McCarrick, fu considerato un informatore inaffidabile, anche perché lui stesso aveva precedentemente abusato di due adolescenti. Inoltre, la Santa Sede non ricevette mai alcuna dichiarazione firmata da Prete 1 riguardante le sue accuse contro McCarrick.

— Sebbene McCarrick avesse ammesso che la sua condivisione di letto con seminaristi nella casa al mare era stata “imprudente”, egli insistette sul fatto di non essersi mai coinvolto in una condotta sessuale e che le affermazioni del contrario, comprese le lettere anonime, dovevano classificarsi come pettegolezzi calunniosi e/o motivati politicamente. Sebbene manchino prove dirette, in base agli elementi acquisiti, sembra potersi presumere che la passata esperienza di Giovanni Paolo II in Polonia, relativa al ricorso a false accuse contro i Vescovi per minare il ruolo della Chiesa, abbia inciso sulla sua inclinazione a dare credito alle smentite di McCarrick.

— In oltre due decenni di ministero episcopale, McCarrick venne riconosciuto come un Vescovo eccezionalmente laborioso ed efficace, in grado di gestire incarichi delicati e complessi, sia negli Stati Uniti che in alcune delle parti più difficili del mondo, compreso l’ex blocco sovietico e, in particolare, la Jugoslavia.

— Papa Giovanni Paolo II conosceva McCarrick da tempo, dopo averlo incontrato per la prima volta alla metà degli anni ’70. McCarrick interagì con lui frequentemente, sia a Roma che durante i viaggi all’estero, inclusa la visita del Papa a Newark nel 1995 e in occasione dei soggiorni annuali a Roma per la Papal Foundation . La relazione diretta di McCarrick con Giovanni Paolo II  ebbe probabilmente un impatto sul processo decisionale del Papa.

3. Conoscenza e processo decisionale relativi a McCarrick durante il Pontificato di Benedetto XVI


All’inizio del Pontificato di Benedetto XVI , le informazioni ricevute dalla Santa Sede relative alla cattiva condotta di McCarrick furono generalmente simili a quelle che erano state a disposizione di Giovanni Paolo II  al momento della nomina a Washington. Poco dopo la sua elezione nell’aprile 2005, su raccomandazione del Nunzio Apostolico e della Congregazione per i Vescovi, Papa Benedetto XVI  prolungò di due anni il mandato di McCarrick a Washington, mandato che fu considerato un successo.

Sulla base di nuovi particolari relativi alle accuse di Prete 1, alla fine del 2005, la Santa Sede cambiò drasticamente il suo orientamento e cercò con urgenza un nuovo Arcivescovo per la sede di Washington, richiedendo a McCarrick di dimettersi “spontaneamente” dall’ufficio dopo la Pasqua del 2006.

Nei due anni successivi, gli Officiali della Santa Sede furono alle prese su come affrontare le questioni riguardanti il Card. McCarrick. Durante il servizio in Segreteria di Stato, Mons. Viganò scrisse due appunti d’ufficio, uno nel 2006 e l’altro nel 2008, allo scopo di portare all’attenzione dei Superiori le questioni relative a McCarrick. I memorandum  facevano riferimento alle accuse e alle voci sulla cattiva condotta di McCarrick durante gli anni ’80 e sollevavano preoccupazioni che potesse derivare uno scandalo per il fatto che le informazioni erano già ampiamente circolate. Osservando che le accuse rimasero non provate (“Si vera et probata sunt exposita ”) e riconoscendo che, ai sensi del diritto canonico, solo il Papa poteva giudicare un cardinale, Viganò suggerì che si sarebbe potuto aprire un processo canonico per determinare la verità e, se giustificato, per imporre una “misura esemplare”.

I Superiori di Viganò, il Cardinale Segretario di Stato Bertone e l’Arcivescovo Sostituto Sandri, condivisero le preoccupazioni di Viganò, e il Cardinale Bertone presentò la questione direttamente a Papa Benedetto XVI. In definitiva, il percorso di un processo canonico per risolvere il dubbio sui fatti ed eventualmente prescrivere sanzioni canoniche non venne intrapreso. Invece, si decise di fare appello alla coscienza e allo spirito ecclesiale di McCarrick, indicandogli che, per il bene della Chiesa, avrebbe dovuto mantenere un basso profilo e ridurre al minimo i viaggi. Nel 2006, il Cardinale Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, incaricò il Nunzio Sambi di trasmettere verbalmente queste indicazioni a McCarrick. Nel 2008, il Prefetto Re trasmise le indicazioni a McCarrick per iscritto. Sebbene la linea del Cardinale Re fosse approvata da Papa Benedetto XVI, le indicazioni non portavano l’esplicito imprimatur  del Papa, non erano basate su una constatazione di fatto che McCarrick avesse effettivamente adottato una cattiva condotta e non includevano un divieto di ministero pubblico.

Una serie di fattori sembra aver influito sul fatto che Papa Benedetto XVI  non ha avviato un procedimento canonico formale: non c’erano accuse credibili di abusi sui minori; McCarrick dichiarò nuovamente, sul suo “giuramento di vescovo”, che le accuse erano false; gli addebiti di cattiva condotta con adulti si riferivano a fatti accaduti negli anni ’80; e non vi erano indicazioni di alcuna cattiva condotta recente.

In assenza di sanzioni canoniche o di istruzioni esplicite da parte del Papa, McCarrick continuò le sue attività negli Stati Uniti e all’estero, il ministero pubblico attivo, il lavoro con il Catholic Relief Services  (compresi i viaggi all’estero), le presenze a Roma per vari incontri o eventi, il servizio come membro di Dicasteri della Santa Sede (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e Pontifici Consigli), la collaborazione con il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti sul Medio Oriente e fece parte di Commissioni dell’usccb.  Inoltre, portò avanti altri impegni con l’approvazione degli Officiali della Curia Romana e del Nunzio Apostolico. Dopo la metà del 2009, il Nunzio Pietro Sambi divenne il principale punto di contatto per McCarrick e, per il fatto che S.E. Mons. Sambi si prese effettivamente carico della situazione, né il Papa Benedetto XVI, né la Congregazione per i Vescovi, sembra siano stati tenuti al corrente di quanto intrapreso da McCarrick negli Stati Uniti o all’estero. Dopo che, alla fine del 2011, l’Arcivescovo Carlo Maria Viganò venne nominato Nunzio Apostolico negli Stati Uniti, McCarrick tenne regolarmente informato quest’ultimo circa i suoi viaggi e le sue attività.

Verso la fine del Pontificato di Benedetto XVI, Prete 3, un altro sacerdote di Metuchen, informò il Nunzio Viganò dell’introduzione della propria causa legale, affermando che nel 1991 c’erano stati rapporti sessuali espliciti tra lui e McCarrick. S.E. Mons. Viganò scrisse al Card. Ouellet, il nuovo Prefetto della Congregazione per i Vescovi, nel 2012 e Ouellet gli diede istruzioni per compiere -certi passi, incluso quello di fare un’inchiesta con specifici Officiali diocesani e con Prete 3, allo scopo di determinare se le accuse erano credibili. S.E. Mons. Viganò non fece questi passi e, di conseguenza, non si mise mai nelle condizioni di accertare la credibilità di Prete 3. McCarrick continuò a rimanere attivo, viaggiando a livello nazionale e inter-nazionale.

4. Conoscenza e processo decisionale relativo a McCarrick  durante il Pontificato di Francesco


Dato il pensionamento e l’età avanzata di McCarrick, gli Officiali della Santa Sede, dal 2013 fino all’inizio del 2017, hanno affrontato raramente il tema delle indicazioni date originariamente a McCarrick, nel 2006 e nel 2008, e la cui applicazione non era stata modificata durante il Pontificato di Benedetto XVI.

Né Papa Francesco, né il Card. Parolin, né il Card. Ouellet revocarono o modificarono le precedenti “indicazioni” relative alle attività o al luogo di residenza di McCarrick, il quale, in generale, durante questo periodo, continuò la sua opera religiosa, umanitaria e caritativa, a volte con rinnovata concentrazione ed energia, ma anche con maggiore difficoltà a causa della sua età avanzata. Nel periodo 2013-2017, McCarrick non agì come agente diplomatico della Santa Sede, né con alcun mandato ufficiale della Segreteria di Stato.

In poche occasioni, le continue attività di McCarrick e l’esistenza di precedenti indicazioni furono accennate a Papa Francesco dal Sostituto Becciu e dal Segretario di Stato Parolin. Nel 2018, per la prima volta, il Nunzio Viganò ha affermato di aver fatto menzione della questione di McCarrick negli incontri con il Santo Padre del giugno e dell’ottobre 2013, ma nessun documento supporta il racconto di Viganò, e le prove su ciò che ha detto sono oggetto di ampia disputa. Papa Francesco ha ricordato una breve conversazione su McCarrick con il Sostituto Becciu e non ha escluso la possibilità di uno scambio altrettanto breve con il Card. Parolin. Prima del 2018, il Santo Padre non ha mai discusso di McCarrick con il Card. Ouellet, che era il Prefetto del Dicastero competente in materia, o con il Papa emerito Benedetto xvi .

Fino al 2017, nessuno — né il Card. Parolin, né il Card. Ouellet, o l’Arcivescovo Becciu o l’Arcivescovo Viganò — ha fornito a Papa Francesco alcuna documentazione relativa agli addebiti contro McCarrick, comprese le lettere anonime risalenti ai primi anni ’90 o documenti relativi a Prete 1 o Prete 3. Papa Francesco aveva sentito dire soltanto che c’erano stati addebiti e voci relativi a una condotta immorale con adulti, avvenuta prima della nomina di McCarrick a Washington. Ritenendo che le accuse fossero già state esaminate e respinte da Giovanni Paolo II, benché consapevole che McCarrick fosse in attività durante il Pontificato di Benedetto XVI, Francesco non vide la necessità di modificare la linea adottata negli anni precedenti.

Nel giugno 2017, l’Arcidiocesi di New York apprese la prima accusa conosciuta di abuso sessuale di una vittima di età inferiore ai 18 anni compiuto da McCarrick agli inizi degli anni ’70. Poco dopo che l’accusa fu ritenuta credibile, Papa Francesco chiese le dimissioni di McCarrick dal Collegio dei Cardinali. A seguito di un procedimento penale amministrativo condotto dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, McCarrick fu giudicato colpevole di atti contrari al Sesto Comandamento del Decalogo che hanno coinvolto minori e adulti, e su tale base venne dimesso dallo stato clericale.