La grande sfida è vaccinare l’Africa

varobj3134798obj2035841.jpg
28 novembre 2020

Il vaccino anti covid in Africa è una grande sfida. Per vaccinare, subito, il 20% degli abitanti del continente, la cosiddetta popolazione prioritaria, serviranno circa 6 miliardi di dollari e un’organizzazione che è ancora di là da venire. L’allarme sul grave ritardo con cui l’Africa rischia di arrivare alla vaccinazione giunge dall’Oms per l’Africa, che sottolinea come le informazioni raccolte indicano che questa parte del mondo è ben lontana dall’essere pronta alla più grande vaccinazione della sua storia. Dunque è importante, secondo Matshidiso Moeti, direttore regionale dell’Oms per l’Africa che i governi intensifichino urgentemente l’organizzazione per i piani di somministrazione del vaccino. «La riuscita di una campagna di vaccinazione così grande e importante — ha detto — dipenderà infatti dalla pianificazione. Servono dunque piani di coordinamento solidi e completi e di una leadership capace e responsabile».

Secondo i dati dell’Oms solo un terzo del continente è pronto ad organizzare la distribuzione del vaccino. La metà dei Paesi ha identificato le tipologie di persone da vaccinare per prime. Solo circa un quarto dei Paesi dispone di adeguati piani di risorse e finanziamenti, mentre il 17% ha avviato la raccolta e il tracciamento dei dati. Solo il 12%, infine, ha in programma campagne di informazione per comunicare alla popolazione l’importanza del vaccino, creare fiducia e generare la domanda.

«La realizzazione di un vaccino sicuro ed efficace è solo il primo passo per una distribuzione di successo», ha affermato Moeti. «Se le comunità non sono convinte che il vaccino proteggerà la loro salute, faremo pochi progressi. È essenziale che i governi si rivolgano ai cittadini consapevoli delle loro preoccupazioni e diano loro voce in questo processo». Tutti i 47 Paesi della regione africana dell’Oms hanno ricevuto già lo strumento di valutazione della preparazione ai vaccini covid-19 (Virat). Questo documento, destinato ai ministeri della Salute, fornisce una tabella di marcia per pianificare l’introduzione del vaccino. Il dispositivo copre dieci settori chiave, tra cui la pianificazione e il coordinamento, nonché le risorse e i finanziamenti. Si occupa anche delle normative sui vaccini, dei servizi di consegna, della formazione e supervisione, del monitoraggio e della valutazione. L’altra componente è la logistica, la sicurezza e la sorveglianza dei vaccini, la comunicazione e l’impegno della comunità.

Secondo l’Agenzia mondiale della sanità delle Nazioni Unite, solo 40 Paesi hanno aggiornato questo strumento e fornito dati all’Oms. Un’analisi mostra che, sulla base dei rapporti nazionali, la regione africana ha un punteggio medio del 33% di preparazione per l’implementazione del vaccino contro il coronavirus, nettamente inferiore al livello di riferimento dell’80%. Intanto, l’Oms, in collaborazione con Gavi the Vaccine Alliance, la Coalition for Innovations in Epidemic Preparedness e altri partner, sta lavorando per garantire un accesso equo ai vaccini in Africa attraverso il meccanismo Covax, per accelerare l’accesso agli strumenti per combattere il covid-19. Quando i vaccini saranno approvati e omologati, Covax lavorerà per garantire che dosi sufficienti forniscano inizialmente protezione al 20% della popolazione africana.

L’Oms stima che il costo per assicurare il vaccino alle popolazioni prioritarie ammonti a circa 5,7 miliardi di dollari, sulla base delle stime Covax di un prezzo medio di 10,55 dollari a dose. Come è noto, per ogni persona saranno necessarie due dosi. Ciò non include costi aggiuntivi dal 15% al 20% per le apparecchiature di iniezione e la somministrazione di vaccini, il lavoro di operatori sanitari formati ad hoc, una catena di approvvigionamento e la mobilitazione delle comunità.

di Anna Lisa Antonucci