Scontri durante la manifestazione contro le nuove norme sulla liberalizzazione

La marcia dei contadini indiani

(foto Money Sharma/Afp)
27 novembre 2020

Scontri nel nord dell’India, al confine tra gli Stati del Punjab e dell’Haryana, dove la polizia sta cercando di bloccare migliaia di contadini che, a piedi, su camion o con trattori si dirigono verso New Delhi per protestare contro le recenti leggi sull’agricoltura approvate dal governo. Ieri e oggi i manifestanti hanno sfidato le barricate erette per fermarli e hanno cercato di proseguire senza farsi intimorire dai gas lacrimogeni, dai cannoni d’acqua e dalle tonnellate di sabbia scagliati contro di loro. Numerosi i feriti, sia tra i dimostranti che tra gli agenti. Le più importanti sigle sindacali del Paese partecipano alla marcia. Le nuove misure — secondo i contadini — favoriscono troppo i grandi gruppi monopolistici e le multinazionali che possono imporre i loro prezzi e le loro merci. Il governo sostiene che la liberalizzazione produce ricchezza. I contadini rivendicano invece il diritto di vendere i propri prodotti senza dover fronteggiare una concorrenza schiacciante e spesso sleale.