Il Vangelo in tasca

Diventare attenti

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19 novembre 2020

Dai giornali si apprende che si va diffondendo, soprattutto fra i giovani, una moda notturna imbecille e pericolosa: quella di lanciare da auto in corsa uova e frutta contro i pedoni ignari e incolpevoli.

E, sempre dai giornali, si apprende che si moltiplicano casi di persone che escono per lavoro o per fare la spesa, e quando rientrano a casa la trovano occupata da altri inquilini.

Tutto questo richiede uno stato di continua attenzione e di vigilanza, Non possiamo vivere da addormentati, o distratti. Dobbiamo tenere gli occhi bene aperti, per essere in grado di riconoscere il pericolo, di evitare errori.

Dovremmo fare come gli anziani, secondo quanto diceva uno scrittore americano: «I vecchi non diventano saggi. Diventano attenti» (Ernest Hemingway).

Ed è quanto ci suggerisce Cristo nel Vangelo di oggi, inizio dell’Avvento: «Vegliate».

Dobbiamo avere un’attenzione che sia capace di vegliare e di vagliare, così da essere pronti alla sorpresa della venuta di Dio.

Non abbiamo bisogno di nient’altro che di uno spirito vigilante. «Che cosa è proprio del cristiano? Vigilare ogni giorno e ogni ora, ed essere pronto nel compiere perfettamente ciò che è gradito a Dio, sapendo che nell’ora che non pensiamo il Signore viene» (Basilio di Cesarea).

Vuol dire avere lucidità interiore, intelligenza, capacità critica, non distrazione, non indifferenza. Soprattutto, dobbiamo fare attenzione a noi stessi, perché il nemico dell’uomo è lui stesso, non fuori di lui!

Attenzione a difendere la nostra vita interiore, a non lasciarci travolgere dagli affanni dell’esistenza.

Un famoso drammaturgo, esponente del cosiddetto «teatro dell’assurdo» , aveva rilasciato questa testimonianza: «Mi precipito al telefono ogni volta che suona, nella speranza, ogni volta delusa, che possa essere Dio che mi telefona, o almeno uno dei suoi angeli di segreteria» (Eugene Ionesco).

Attenzione e vigilanza, per essere pronti a rispondere a Dio che chiama!

di Leonardo Sapienza