Vittime e distruzione nelle Filippine e in America centrale

La furia della natura

Honduran soldiers hold a baby as they evacuate residents in anticipation of heavy rains as Hurricane ...
18 novembre 2020

Il maltempo sta seminando morte e distruzioni in diverse parti del mondo. Per gli esperti è in gran parte conseguenza dei cambiamenti climatici, ai quali la natura sempre più spesso risponde in maniera devastante. Ne sanno qualcosa le Filippine dove sale il bilancio delle vittime dopo il passaggio della tempesta tropicale che ha investito il sud del Paese. I morti accertati sarebbero almeno 200. I soccorritori sono al lavoro alla ricerca dei dispersi, stimati in 150, mentre sono circa 70.000 gli sfollati.

Ma sono ore drammatiche anche nel Centro America, dove appena una decina di giorni fa l’uragano Eta aveva colpito la costa del Nicaragua. Un altro uragano, Iota, ha seguito la medesima rotta e dopo aver impattato sul Nicaragua, dove ieri ha causato almeno sei morti e gravi danni, ha proseguito la sua corsa raggiungendo l’Honduras. E seppur declassificato a tempesta tropicale, continua a fare paura. La situazione resta molto critica, fra piogge torrenziali, forti venti e un rialzo della marea. Le autorità hanno già ordinato l’evacuazione di migliaia di persone nelle aree costiere.