Chiese e santuari in Lituania

Alla riscoperta dei simboli del cristianesimo

Il “Piccolo Vaticano” a Kretinga
18 novembre 2020

Dal “piccolo Vaticano” alla croce sommersa, dal monastero di Liškiava alla chiesa nell’albero, sono numerosi e suggestivi i luoghi di culto cristiani da scoprire e riscoprire in Lituania, terra che Papa Francesco ha visitato il 22 settembre 2018. Sebbene la Lituania, nazione di grande diversità culturale e storica, sia stato l’ultimo Paese in Europa ad aderire al cristianesimo nel xiv secolo, l’80 per cento della popolazione è cattolica e le oltre 700 chiese attirano migliaia di pellegrini e visitatori che hanno la possibilità di ammirare un gran numero di siti religiosi e di valore spirituale distribuiti in tutta la regione baltica. Tra questi ricordiamo il santuario di Šiluva, dedicato a “Maria salute degli infermi”, luogo in cui l’apparizione della Beata Vergine Maria è considerata tra le prime in Europa. Proprio da Šiluva, lo scorso 2 aprile, anniversario della morte di san Giovanni Paolo ii, è stato dato il via ad una rete di preghiera e solidarietà con l’obiettivo di creare una catena simbolica. L’invito è stato esteso a tutta l’Europa e al mondo dal vescovo Algirdas Jurevičius, amministratore apostolico dell’arcidiocesi di Kaunas. «Lo scopo — aveva scritto al riguardo il presule — è di aiutare il maggior numero di persone, coinvolgendole nella preghiera di intercessione per coloro che sono stati colpiti dal coronavirus. In questo modo, ci auguriamo di diffondere la speranza e fare in modo che le statistiche sulle infezioni e le morti possano essere compensate dalle statistiche sulla preghiera, sostegno reciproco, unità e luce».

Altro luogo suggestivo e denso di significato è il lago di Plateliai, dove dal 2005 una croce è stata installata sui fondali. Secondo i frati francescani di Kretinga, essa interpreta direttamente le parole di san Giovanni Paolo ii, il quale sosteneva che per scoprire l’essenza della croce era necessario andare in profondità. Questo simbolo della fede cristiana sorge sul rilievo sommerso di Kryžavonė, a diversi metri, ed è possibile ammirarla solo immergendosi al centro del lago. Sebbene il turismo religioso in Lituania esista da molti secoli, oggi, pur con le limitazioni imposte dalla pandemia da covid-19, sta diventando sempre più apprezzato da persone alla scoperta di nuove mete spirituali, fino a qualche anno fa sconosciute. Come per esempio, la famosa chiesa di legno di san Michele Arcangelo a Rumšiškės (nel distretto di Kaišiadorys), che nel corso degli anni ha conosciuto molte vicissitudini. Dopo quasi un secolo di esistenza nel centro storico di Rumšiškės, infatti, nel 1958-1959 la chiesa, insieme con il suo campanile, fu spostata, da quello che sarebbe divenuto il fondo della laguna di Kaunas, in una nuova posizione, sul terrazzo più alto del fiume Nemunas. L’inondazione del letto del corso d’acqua, una volta compiuta, sommerse circa 40 paesi e più di 700 fattorie. Oggi, nella chiesa si svolgono celebrazioni liturgiche in onore e in ricordo delle vittime di quella tragedia.

Vicino al cimitero più vecchio della Lituania sorge la chiesa di San Stanislao a Beržoras, nella zona di Plungė. Si narra che un pastore abbia visto un dipinto della Beata Vergine Maria in cima ad un albero e che alcuni sacerdoti lo presero e lo portarono all’interno della chiesa, ma il quadro scomparve e fu successivamente ritrovato nello stesso luogo di prima: in cima all’albero. Per questa ragione fu deciso di costruire una nuova chiesa proprio in quel luogo.

Ma i pellegrini in Lituania possono ammirare altre mete religiose come la basilica dell’Assunzione della Beata Vergine Maria di Krekenava, e la chiesa di Santa Maria Regina dei Martiri di Elektrénai, una delle più moderne al mondo. La straordinaria architettura dell’edificio, nei pressi dell’autostrada Vilnius-Kaunas, infatti, è davvero notevole e contribuisce “ad elevare lo spirito verso il cielo”.

Poi ci sono i cinque monasteri di Kretinga, chiamato “il piccolo Vaticano”, ciascuno dei quali ha una storia unica. L’elegante architettura si può ammirare nel complesso architettonico del monastero francescano che è stato chiuso durante l’occupazione sovietica, ma i monaci vi ritornarono in seguito all’indipendenza della Lituania e continuano la loro attività missionaria da 30 anni. Infine, navigando il fiume Nemunas da Druskininkai si raggiunge la regione della Dzūkija, dove è possibile visitare il complesso della chiesa di Liškiava e il monastero domenicano risalenti al xvii-xviii secolo.

di Francesco Ricupero