«Viva la Costituzione» di Andrea Franzoso

Tutti alla ricerca di una bussola

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16 novembre 2020

È sbagliato considerare testi come la Costituzione italiana alla stregua di libri da consultare: nella loro essenza, sono capitoli aperti, spesso difficili da assimilare fino in fondo. Lo sa bene Andrea Franzoso, che nella sua esperienza di vita ha saggiato l’abisso tra la coerenza ai principi e una realtà in cui spesso i valori sono percepiti un intollerabile oltraggio al senso comune. Da quest’esperienza è nato Viva la Costituzione (Novara, DeAgostini, 2020, pagine 224, euro 12,90).

La pubblicazione è un libro corale concepito come un’antologia di esempi: donne e uomini per i quali l’aderenza alla Costituzione è il riflesso di vite rivoluzionarie, proprio perché ordinarie. Il libro è dedicato ai giovani: «La nostra società ha perso la bussola e c’è bisogno di giovani generazioni meno miopi ed ipocrite delle precedenti» spiega l’autore, che conosce quanto pesano i valori non negoziabili.

Funzionario di Ferrovie Nord Milano, nel 2015 Franzoso scopre che il presidente dell’azienda utilizzava i soldi per le spese personali. «Denunciai tutto — ricorda —. Ho firmato l’esposto con nome e cognome, perché c’era in gioco qualcosa di più importante di un’inchiesta: chi voglio essere, la fedeltà ai miei principi». La sua coerenza è, però, osteggiata: perde il lavoro e resta disoccupato. «C’è sempre un prezzo da pagare se non si vuole avere un prezzo» dice con una semplicità disarmante.

Forse in questa coerenza spoglia di sovrastrutture s’insinua la differenza fra ciò che si è e l’aspirazione al magis di ignaziana memoria. In mezzo a una tendenza al conformismo sociale, la vita è lì, e ci chiede di guardarci in controluce, perché magari è così che ci si ritrova. La denuncia che sporge Andrea è quel gesto in controluce: «Tacere di fronte a ciò che mi indignava avrebbe significato rinnegare me stesso. Ho preso sul serio gli insegnamenti che mi sono stati impartiti fin da piccolo».

Oggi Franzoso è autore di libri per ragazzi. Dopo il successo del primo libro #Disobbediente! (sempre edito da DeAgostini), ha portato la sua testimonianza di scuola in scuola. «Paolo vi diceva che l’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri. I ragazzi magari non ci ascoltano, ma sempre ci osservano». L’autore si rivolge a questi occhi increduli, spesso disorientati, consapevole di quella «fame di autenticità» che i più giovani hanno: «I ragazzi cercano adulti credibili». Tutte le storie che compongono la trama fitta di Viva la Costituzione sono così. Come quella di Vito Alfieri Fontana, che da fabbricante di mine antiuomo diventa sminatore dopo una domanda spiazzante del figlio: «Papà, ma tu sei un assassino?». Un interrogativo che svela un’inquietudine del cuore tale da disossare la carne contaminata del mondo.

Il nuovo libro di Franzoso scandaglia tante di queste storie. Milena Gabanelli, Riccardo Colombo, don Gino Rigoldi, fra i tanti protagonisti del libro, sono legati al filo rosso del senso civico. «Parto da venti parole chiave nella prima parte della Costituzione, e le illustro attraverso storie vere — spiega l’autore — perché un conto è spiegare in maniera astratta il concetto di uguaglianza, altro è raccontare un’ingiustizia mettendosi nei panni della vittima».

Oggi che l’educazione civica è ritornata materia d’insegnamento nelle scuole, fisiche o virtuali che siano, per Franzoso si rinnova un impegno sociale. «L’educazione civica non può essere insegnata in modo nozionistico, deve coinvolgere emozioni e sentimenti: è quasi un’educazione sentimentale, un grande esercizio di empatia». Viva la Costituzione è un libro pensato alla stessa maniera: un testamento innervato da passione, dedizione e sacrificio. Sinonimi, talvolta dolenti, della parola giustizia. Ma, come chiosa, l’autore, ne vale la «gioia»: «Per aggiustare questo mondo malato, i nostri ragazzi hanno bisogno di speranza».

di Marco Grieco