La “Settimana” promossa dalla Chiesa molisana di Termoli-Larino

Testimoni di solidarietà verso chi ha più bisogno

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14 novembre 2020

Raccontare in che modo ogni giorno si sceglie di tendere la mano al fratello meno fortunato e a non voltarsi dall’altra parte. È l’iniziativa promossa dalla Caritas di Termoli-Larino in occasione della terza edizione della Settimana diocesana del povero, che si chiude domenica in concomitanza con la quarta Giornata mondiale celebrata da Papa Francesco.

Da lunedì 9, ogni giorno, sulle pagine social della Chiesa locale molisana vengono pubblicate video-testimonianze di chi quotidianamente cerca di dare una mano a quanti vivono situazioni di indigenza e disagio: medici, insegnanti, infermieri, operatori del sociale, suore della Carità che svolgono con responsabilità il loro lavoro.

La pandemia in corso ha portato a ripensare le iniziative di questa terza edizione, lasciandone però invariato il senso, che è quello di promuovere nella comunità una riflessione sul tema delle fragilità. E le testimonianze sui social media hanno il compito di tenere viva l’attenzione sulla necessità dell’impegno personale di ciascuno per accogliere quanti vivono situazioni di bisogno. «Questa settimana — spiega suor Lidia Gatti, che dirige la Caritas diocesana — vuole per prima cosa lasciarci interrogare dalle tante marginalità che esistono anche nel nostro territorio molisano e sensibilizzare l’opinione pubblica su questo grave problema. In prima linea abbiamo coinvolto le parrocchie, perché sono un luogo di inclusione in cui il povero viene accolto e accompagnato. Qui può trovare un momento di serenità, visto che non è più solo ma ha qualcuno che lo affianca nel risolvere i problemi».

Inoltre l’emergenza sanitaria ha peggiorato le condizioni delle famiglie del territorio. Secondo gli ultimi dati della Caritas diocesana, tra gennaio e ottobre 2020, il 14 per cento di chi si è rivolto al Centro di ascolto lo ha fatto a causa o in conseguenza del covid-19; una percentuale che sale al 22 per cento se si considerano solo i cittadini italiani. Un terzo di queste persone ha figli minori. L’età media degli utenti è aumentata e vi è stato un preoccupante incremento di richieste da parte di anziani con più di 65 anni.

«Quanti si rivolgono ai nostri Centri di ascolto — continua la religiosa — hanno situazioni di povertà assoluta, dovuta molto spesso alla perdita di lavoro precario, a causa della crisi provocata dal covid. Noi li aiutiamo in quelle che possono essere le prime emergenze, pagamenti di bollette, buoni spesa, far seguire ai bambini la didattica a distanza, ma in molti casi manca la speranza di riprendersi. E allora, oltre l’aiuto materiale, il nostro compito è restituire la dignità, aiutare a credere che un domani migliore è possibile».

Proprio per coinvolgere al meglio le famiglie della diocesi, nel corso della Settimana sono state diffuse schede di preghiera per aprirsi all’ascolto, incontri e gesti di solidarietà, per rendere partecipi tutti sia nella vita personale sia comunitaria. Raggiunti anche i giovani attraverso il contest «Tendi la tua mano al povero», che prende spunto dal messaggio del Papa per la Giornata mondiale dei poveri di quest’anno. A loro è stato chiesto di raccontarne il testo realizzando un monologo, un dipinto, scrivendo un racconto, danzando o preparando un video. Il progetto migliore verrà premiato con la possibilità di partecipare a un’esperienza di volontariato presso le opere della diocesi di Reggio Calabria - Bova.

di Marina Tomarro