Violenza e odio
«Ricordiamo ancora le vittime inermi del terrorismo, il cui inasprimento di crudeltà si sta diffondendo in Europa». Con il pensiero rivolto ai recenti attacchi che hanno seminato morte a Nizza e a Vienna, il Papa ha di nuovo denunciato questi «deprecabili eventi, che cercano di compromettere con la violenza e l’odio la collaborazione fraterna tra le religioni». Lo ha fatto al termine dell’udienza generale di mercoledì 4 novembre, tornata a svolgersi senza fedeli nella Biblioteca privata del Palazzo apostolico vaticano a causa della recrudescenza della pandemia di covid-19.
Ecco il testo delle parole del Papa:
«In questi giorni di preghiera per i defunti, abbiamo ricordato e ricordiamo ancora le vittime inermi del terrorismo, il cui inasprimento di crudeltà si sta diffondendo in Europa. Penso, in particolare, al grave attentato dei giorni scorsi a Nizza in un luogo di culto e a quello dell’altro ieri nelle strade di Vienna, che hanno provocato sgomento e riprovazione nella popolazione e in quanti hanno a cuore la pace e il dialogo. Affido alla misericordia di Dio le persone tragicamente scomparse ed esprimo la mia spirituale vicinanza ai loro familiari e a tutti coloro che soffrono a causa di questi deprecabili eventi, che cercano di compromettere con la violenza e l’odio la collaborazione fraterna tra le religioni».
In precedenza, Francesco aveva introdotto la catechesi — incentrata sulla figura di Gesù “maestro di preghiera” — rammaricandosi di come «purtroppo siamo dovuti tornare» all’incontro settimanale senza la presenza di persone «per difenderci dai contagi» e raccomandando grande attenzione «alle prescrizioni delle autorità», sia politiche sia sanitarie. Inoltre il vescovo di Roma ha pregato per «gli ammalati, coloro che entrano negli ospedali già come scarti», e anche per «i medici, gli infermieri, le infermiere, i volontari», e «tanta gente che lavora con gli ammalati» rischiando «la vita per amore del prossimo».