Testa a testa tra Biden e Trump

Stati Uniti in bilico

People watch election results in Times Square in New York, early November 4, 2020. (Photo by TIMOTHY ...
04 novembre 2020

Nessun vincitore, ancora. Per sapere il nome del 46mo presidente degli Stati Uniti bisognerà aspettare. Come era ampiamente prevedibile in tempo di pandemia, sarà il voto postale a giocare un ruolo cruciale. Ci sono milioni di voti che saranno scrutinati nelle prossime ore o nei prossimi giorni e che potrebbero cambiare l'esito finale.

Al momento, la situazione è di sostanziale pareggio. Il candidato democratico Joe Biden ha 244 grandi elettori, mentre il presidente Donald Trump 217. Restano 77 grandi elettori in palio. Gli ultimi stati in bilico sono il Wisconsin (10), il Michigan (16), la Pennsylvania (20), il North Carolina (15), e la Georgia (16). In tutti è avanti Trump, in alcuni casi anche considerevolmente, ma gli esperti non si sbilanciano. La difficoltà per Trump è che deve vincere in quasi tutti questi stati per confermarsi presidente. A Biden ne potrebbero bastarne due (o al massimo tre, se uno è il Wisconsin) per raggiungere la quota dei 270 grandi elettori necessari per arrivare alla Casa Bianca.

Per quanto riguarda il Congresso, alla Camera dei Rappresentanti i democratici sono in vantaggio sui repubblicani, ma di soli sette seggi (188 contro 181; la soglia della maggioranza è 218). I democratici controllano l’aula dal 2018 e quindi puntano alla riconferma. Assoluta parità invece al Senato: sia i democratici che i repubblicani controllano 47 seggi (51 è la soglia della maggioranza).

Non mancano le polemiche. «Eravamo pronti a celebrare un grande successo ma la nostra vittoria è stata improvvisamente sospesa» ha detto Trump nel primo commento a caldo dalla Casa Bianca. Il presidente ha denunciato quello che lui definisce «un atto di frode nei confronti degli americani, un imbarazzo». Noi — ha aggiunto — «andremo alla Corte suprema, vogliamo che questo atto di frode si fermi». Trump ha rivendicato soprattutto la vittoria in Pennsylvania, Wisconsin e Michigan, parlando di «un vantaggio tremendo».

Non si è fatta attendere la replica dello staff di Biden, che ha parlato di dichiarazioni «scandalose e senza precedenti». L’affermazione di Trump «è scandalosa perché è uno sforzo di strappare ai cittadini americani i loro diritti democratici. È senza precedenti perché mai nella storia un presidente ha cercato di soffocare la voce degli americani in un’elezione nazionale» si legge in una nota. «Se il presidente deciderà di dar seguito alla sua minaccia, abbiamo squadre legali pronte a resistere al suo tentativo».

Una prima analisi del voto mostra la grande distanza tra città e zone rurali. Nelle prime ha vinto il candidato democratico, mentre nelle seconde si è imposto il presidente. In ogni caso, come hanno rilevato molti analisti, non c’è stata la cosiddetta “valanga blu”, ovvero la vittoria schiacciante dei democratici, come gran parte dei media Usa prevedeva. I sondaggi, ancora una volta, hanno sottostimato il sostegno alle politiche di Trump, che in alcuni stati importanti, come l’Ohio, la Florida (dove inizialmente era in vantaggio Biden) o il Texas, è stato riconfermato. Il Mid West operaio ha dato ragione a Trump. Ciò nonostante, non è detto che Biden non possa prevalere nel rush finale, cioè nel conteggio del voto per posta che tendenzialmente dovrebbe avvantaggiare il suo partito.