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04 novembre 2020

Incontro online con l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme


Un appuntamento annuale proposto in occasione della festa della Beata Vergine Maria Regina di Palestina. Quest’anno, a pochi giorni dalla ricorrenza della sua patrona, l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme ha promosso, il 21 ottobre scorso, un incontro di riflessione dedicato alla situazione in Terra Santa e in Medio Oriente con monsignor Pierbattista Pizzaballa, praticamente alla vigilia della sua nomina a patriarca di Gerusalemme dei Latini da parte di Papa Francesco. La conferenza si è sviluppata esclusivamente online, dopo le misure adottate dall’Italia di fronte all’aggravarsi della pandemia. E proprio guardando alle conseguenze economiche dei «fratelli e sorelle di Terra Santa duramente colpiti dalla crisi sanitaria ed economica dovuta al covid-19», i trentamila cavalieri e dame dell’Ordine hanno scelto di sostenere un contributo complessivo di circa tre milioni di euro. L’istituzione laicale di antica origine vive infatti come carisma il rafforzare, nei suoi membri, la pratica della vita cristiana ispirata alla testimonianza nella fede e il sostegno della Chiesa Madre di Gerusalemme.
 

Corsi gratuiti Cremit: in sei anni 19.000 iscritti


Corsi online gratuiti e aperti al grande pubblico, sono nati nel 2011 negli Stati Uniti e conosciuti come Mooc (in italiano Corsi online aperti su larga scala, dall’inglese «Massive open online courses»). Da allora si sono diffusi anche in Italia, promuovendo la formazione attraverso le nuove tecnologie. Così il Centro di ricerca sull’educazione ai media, all’informazione e alla tecnologia (Cremit) presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore ha tagliato il nastro del primo Mooc nel novembre 2014. «Virtùalmente» è stato il primo percorso formativo gratuito offerto per riflettere sulle virtù nel web, il punto di partenza di una serie di corsi volti a sviluppare competenze media-educative. Negli ultimi sei anni sono state altrettante le proposte formative attraverso venti edizioni. Gli iscritti? Hanno appena raggiunto i 19.000. Secondo Simona Ferrari, docente di didattica e tecnologie dell’istruzione e coordinatrice del Cremit, viene proposto uno sguardo sul digitale come un’opportunità di formazione: «L’educazione diventa il fattore protettivo per prevenire comportamenti digitali scorretti, attraverso lo sviluppo di pensiero critico e vedendo il digitale come spazio di attivazione di cittadinanza».

a cura di Fabio Bolzetta