Attacco terroristico nel centro della capitale austriaca

Terrore a Vienna

A police officer stands guard in front of the Interior Ministry as a news conference takes place ...
03 novembre 2020

Papa Francesco «ha appreso con grande sgomento dei terribili atti di violenza a Vienna, che hanno portato morte e dolore su persone innocenti». Lo scrive il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin Parolin, in un telegramma inviato a nome del Pontefice al cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo della capitale austriaca, all’indomani del grave attentato che nella serata di lunedì 2 novembre ha provocato almeno 4 vittime. «Sua Santità — assicura il porporato — testimonia ai familiari dei defunti e a tutto il popolo austriaco la sua profonda partecipazione. Esprime anche la sua vicinanza ai feriti e prega per la loro pronta guarigione. Papa Francesco raccomanda le vittime alla misericordia di Dio e chiede al Signore che la violenza e l'odio possano avere fine e che venga promossa la pacifica convivenza nella società. Di cuore Sua Santità accompagna con la sua Benedizione tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia».

Il «dolore» e lo «sgomento» del Pontefice «per l’attacco terroristico a Vienna» sono stati espressi anche in un tweet diffuso questa mattina sull’account @Pontifex: «Prego per le vittime e i loro familiari» assicura Francesco, ribadendo: «Basta con la violenza! Costruiamo insieme pace e fraternità. Solo l’amore spegne l’odio».

La dinamica dell’attacco ha ricordato la tragica notte del Bataclan di Parigi, il 13 novembre di 5 anni fa, con gli attentatori che hanno sparato a caso nei locali e tra la gente. Un attacco multiplo che — dopo quanto accaduto nei giorni scorsi in Francia — fa ripiombare l’Europa nell’incubo del terrorismo jihadista.

Anche se finora non è arrivata nessuna rivendicazioni ufficiale, gruppi jihadisti hanno detto che «l’attacco di Vienna fa parte del conto per il coinvolgimento austriaco nella coalizione a guida americana». Lo scrive il Site su Twitter. Tutto è cominciato vicino alla Sinagoga nella Seitenstettengasse, nel centro della capitale austriaca, dove molte persone si godevano l’ultima libera uscita prima della serrata dettata dal covid-19: verso le 20 i primi spari, un’esplosione diversi sospetti in fuga, un terrorista ucciso dalle forze dell’ordine, un altro ancora arrestato.

Nel corso di una conferenza stampa, il ministro dell’Interno, Karl Nehammer, ha confermato che il terrorista ucciso dalla polizia era un «simpatizzante» del sedicente stato islamico (Is).

Al momento non è dato sapere se l’obiettivo primario dell’attacco fosse proprio il luogo di culto ebraico: la polizia ha riferito che il commando, composto da «molti sospetti armati di fucile», ha sparato in sei luoghi diversi della città. Le forze speciali hanno dunque dato il via a una massiccia caccia all’uomo per le vie di Vienna, presto affiancate dall’esercito.

La polizia viennese ha quindi invitato i residenti del centro a trovare riparo e non uscire di casa e a non diffondere foto o video dell’attacco in corso che avrebbe potuto mettere in pericolo agenti o passanti. I social si sono tuttavia riempiti di immagini, molte delle quali raccapriccianti, mentre testimoni scrivevano di aver udito «almeno cinquanta colpi di arma da fuoco».

Nel commentare quanto accaduto, il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, ha dichiarato che si è trattato di «un attacco terroristico disgustoso», aggiungendo che l’Austria non si lascerà intimidire dal terrorismo.

Ma è l’Europa intera — già fiaccata dalla pandemia di covid-19 — a condannare «un atto codardo», nel nome dell’unità «contro l’odio e la violenza». «I nostri nemici devono sapere con chi hanno a che fare. Non ci arrenderemo», ha tuonato il presidente francese, Emmanuel Macron, di fronte all’ennesimo attacco in Europa, dopo la decapitazione del professore Samuel Paty e gli attentati di Nizza e Lione. «Non c’è spazio per l’odio e la violenza nella nostra casa comune europea», ha twittato anche il presidente del Consiglio dei ministri italiano, Giuseppe Conte.

L’arcivescovo di Vienna, il cardinale Christoph Schönborn, è intervenuto all’emittente televisiva Orf usando le parole di una dei sopravvissuti al Bataclan, in Francia. «Non avrete mai indietro il nostro odio, non risponderemo con l’odio», aveva detto la sopravvissuta.

L’arcivescovo ha poi annunciato per oggi una messa nella cattedrale di Santo Stefano in ricordo delle vittime dell’attacco: due uomini e due donne I feriti sono circa venti, alcuni dei quali ricoverati in gravi condizioni. Si teme, quindi, che il bilancio della serata di terrore a Vienna possa essere più grave.

Perquisizioni a tappeto e fermi sono intanto in corso in tutto il Paese alla ricerca degli altri possibili attentatori e collaboratori.

Il governo austriaco, che si è riunito in una seduta speciale, ha decretato tre giorni di lutto nazionale. E il cancelliere Kurz ha parlato alla Nazione, dicendosi «sconvolto» e sottolineando che si tratta di «un’ora buia per la Repubblica» .