Un immenso cantiere di riflessione

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16 ottobre 2020

Papa Francesco ha delineato un progetto, molto chiaro ed essenziale, nel quale sintetizza e rilancia i contenuti che aveva già accennato nei suoi vari messaggio sul patto educativo. Il secondo obiettivo indicato nel suo discorso di oggi si presenta, a mio parere, come una chiave interpretativa dell’intero messaggio: egli dice che occorre a) ascoltare la voce dei bambini, dei ragazzi e dei giovani; b) trasmettere loro valori e conoscenze; c) costruire insieme un futuro di giustizia e di pace; d) rendere degna la vita per ogni persona.

Dal settembre 2019, la Congregazione per l’educazione cattolica ha promosso una serie di convegni preparatori internazionali per approfondire i diversi profili del Patto educativo. Ne sono stati realizzati undici, con la collaborazione di università, accademie e centri studi; contemporaneamente in vari Paesi del mondo, istituzioni e realtà impegnate in educazione, hanno realizzato diverse iniziative con esperienze originali che andremo a raccogliere e a far conoscere.

Nei vari convegni, sono stati approfonditi molti aspetti del Patto: il tema della democrazia, della pace, dell’ecologia, del dialogo interreligioso, del service learning, dell’economia e socialità, della cittadinanza, del dialogo tra generazioni, della formazione alla cooperazione internazionale, e un seminario di studio ad Abu Dhabi.

Rispetto ai precedenti interventi di Papa Francesco su questo tema, il messaggio odierno ha due elemento di novità: in primo luogo si colloca in un contesto completamente diverso, segnato dalle conseguenze della pandemia che ha colpito tutti indistintamente e che lui definisce una «catastrofe educativa»; in secondo luogo, esso lascia trasparire i densi contenuti della recente enciclica Fratelli tutti  che, in qualche modo, il Papa invita a considerare come la mappa dei contenuti per una progettualità educativa.

Si apre, perciò, un immenso cantiere di riflessione che dà un forte impulso a proseguire il lavoro intrapreso; i sette obiettivi indicati dal Papa dovranno trasformarsi in progetti concreti, per mostrare che l’educazione è effettivamente un fattore di profonda rigenerazione.

di Angelo Vincenzo Zani
Arcivescovo segretario della Congregazione per l’educazione cattolica