Gli ottant’anni del cardinale Lorenzo Baldisseri

Sulla strada della sinodalità

La «Vergine con il bambino e angeli musicanti» di Piero di Cosimo scelta per la copertina del libro di scritti offerti al cardinale Baldisseri per i suoi ottant’anni
01 ottobre 2020

Per «ringraziare don Lorenzo per il prezioso servizio svolto in questi anni» al proprio fianco «come fedele collaboratore sulla strada della sinodalità», con l’augurio «di continuare a camminare nella gioia di servire il Signore: “Itinere laete servire Domino”» — come recita il suo motto episcopale — Papa Francesco ha fatto pervenire un messaggio autografo al cardinale Baldisseri, segretario generale emerito del Sinodo dei vescovi, «in occasione del suo ottantesimo compleanno».

L’attestato di stima apre «la pubblicazione del volume di scritti offerti al carissimo» porporato, spiega il Pontefice, ringraziando anche «le autrici e gli autori per i loro contributi» alle «tre parti del volume che segnano la vita del festeggiato: la sinodalità, il rapporto tra la Chiesa e il mondo, la musica». Il libro miscellanea Itinere laete servire Domino, a cura di Maurizio Gronchi e Pierangelo Sequeri (Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, Milano, pagine 478, euro 30), è stato presentato alla Libera università Maria Santissima Assunta (Lumsa) di Roma, martedì 29 settembre, proprio nel giorno in cui il festeggiato è nato nel 1940 a Barga, arcidiocesi di Pisa.

«Nonostante le difficoltà e i limiti imposti dal covid-19», come ha ricordato lo stesso Baldisseri nel suo saluto, erano presenti — con i curatori — i cardinali Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, Pietro Parolin, segretario di Stato, Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi, Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il clero, Giuseppe Versaldi, prefetto della Congregazione per l’educazione cattolica, e Gerhard Ludwig Müller, prefetto emerito della Congregazione per la dottrina della fede; gli arcivescovi Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita, Piero Marini, presidente del Pontificio comitato per i congressi eucaristici internazionali, e Joseph Marino, presidente della Pontificia accademia ecclesiastica; con altri presuli, prelati, sacerdoti, religiosi e religiose, personalità civili ed accademiche, tra cui i professori Francesco Bonini, rettore della Lumsa, e Andrea Monda, direttore de «L’Osservatore Romano».

Al cardinale ha voluto unirsi idealmente anche Juan Carlos Wasmosy, che è stato presidente della Repubblica del Paraguay negli anni in cui Baldisseri era nunzio apostolico nel Paese. In un breve ricordo scritto per la circostanza, l’ex capo di Stato ha rievocato con accenti di gratitudine «il sostegno» e «la mediazione» assicurati in quel periodo dall’attuale porporato per favorire la riconciliazione nazionale ed evitare l’uso della forza e della violenza. Wasmosy ha sottolineato «l’affetto che si è guadagnato per la sua grande personalità» e ha rimarcato anche «la capacità» dimostrata successivamente durante il servizio come rappresentante pontificio in Brasile, ribadendo in conclusione «la fecondità del suo ministero» e «la gratitudine per il sostegno ricevuto».

Da parte sua il cardinale, dopo aver ringraziato il Papa per il testo scritto di suo pugno, che è stato letto durante l’incontro, ha ricordato il proprio servizio alla Santa Sede svolto per quasi cinquant’anni, quaranta dei quali presso le nunziature apostoliche a contatto diretto con cinque Pontefici: da Paolo VI a Giovanni Paolo I, da Giovanni Paolo II a Benedetto XVI, fino a Francesco. Gratitudine estesa a quanti lo hanno accompagnato nel lavoro pastorale nell’arcidiocesi di origine, in quello apostolico e diplomatico nelle rappresentanze pontificie e nel ministero svolto a Roma come segretario generale del Sinodo dei vescovi.

Parlando poi del libro, ha detto che esso «contiene un afflato amicale che fa bene all’animo specialmente nei passaggi sensibili della vita». In particolare ha mostrato apprezzamento per la presenza nel volume di «spartiti di musica, che gli autorevoli compositori hanno voluto dedicarmi», ha detto rivolgendosi in special modo al maestro Massimo Salotti e al gruppo vocale Stereo - Tipi, che durante la serata hanno eseguito la Misa-Tango. «Un vero gioiello di musica inculturata in testi liturgici», ha commentato Baldisseri, aggiungendo che Ludwig Van Beethoven ha scritto: «La musica è una rivelazione più profonda della saggezza».

«Viviamo — ha fatto poi notare l’omaggiato — in un contesto di non normalità. Colpiti dal virus, che dilaga nel mondo, i nostri sentimenti si rimescolano, si intorbidiscono, mettono tutto in discussione con un senso di malinconia che si fa nostalgia». Per questo il porporato ha voluto personalmente suonare al pianoforte «un pezzo appropriato al contesto in cui viviamo» del compositore brasiliano Heitor Villa-Lobos, contemporaneo di Stravinskij, Mulè, Rachmaninoff; un brano che scava nel profondo dell’animo del popolo del Brasile, esprimendone sentimenti e ritmi. L’autore è famoso per “as Bachianas”, e per gli “Choros”, ma il cardinale per la circostanza ha scelto “Il Valzer del dolore” (Valsa da Dor). «Apparentemente — ha spiegato — le due parole sembrano contraddittorie. Valzer esprime allegria, come coniuga con il dolore? Dentro il pezzo ritroviamo tutto lo stile e il sentire del compositore che ascolta le melodie del popolo e ne percepisce una nostalgia, un dolore profondo, che emerge perfino nel ritmo frenetico della samba nei famosi carnevali».