Da cinquant’anni dottore della Chiesa

Siena in festa per santa Caterina

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06 ottobre 2020

«Penso che nella storia della Chiesa nessun altro santo abbia saputo meglio interpretare la differenza tra conoscenza e sapienza cristiana: semianalfabeta, non è andata a scuola, eppure la sua saggezza è stata di ausilio e supporto a potenti e dignitari di mezza Europa, e la sua intensa spiritualità ha pervaso l’intera Chiesa per i secoli a venire», esordisce così l’arcivescovo di Siena -Colle di Val d’Elsa - Montalcino, monsignor Augusto  Paolo Lojudice, nel presentare la ricorrenza, celebrata domenica 4 ottobre, dei 50 anni dalla proclamazione da parte del Papa san Paolo

vi , di santa Caterina dottore della Chiesa.  Una proclamazione che seguì di soli 7 giorni quella analoga di santa Teresa d’Avila, a testimonianza di quanto Papa Montini avesse in considerazione il genio spirituale e mistico femminile.

«Oltre la ricchezza dei contenuti, non può non impressionare — continua monsignor Lojudice — la sua cifra stilistica così raffinata pur nella povertà del suo pregresso culturale. Penso per esempio a quel piccolo capolavoro letterario che è Il dialogo della divina provvidenza , che insieme al ricco epistolario e alla raccolta delle preghiere è stato a fondamento del suo riconoscimento come dottore della Chiesa.  Uno stile che sa coniugare insieme gli opposti della delicatezza spirituale con la rocciositá della volontà e della fermezza della dottrina, e finanche alla rudezza delle ammonizioni che sa rivolgere a pontefici e re. Fragilità e focosità nello stesso registro».

Ci sono due aspetti del pensiero di Caterina che la rendono oggi estremamente attuale, aggiunge l’arcivescovo: «Il continuo adoperarsi per la pace duratura tra le nazioni, e soprattutto il suo appassionato e radicale impegno per la riforma e l’unità, della Chiesa. In questa ricorrenza abbiamo soprattutto pregato perché santa Caterina ispiri e sostenga l’analoga e coraggiosa intrapresa di Papa Francesco che — conclude il presule — ha riempito di soddisfazione e conforto la comunità cristiana senese lo scorso 29 aprile, quando ha affidato all’intercessione della santa — che ricordiamo è patrona d’Italia e copatrona d’Europa — la protezione della popolazione colpita dalla pandemia».

di Roberto Cetera