Rafforzata l’attività di vigilanza sui flussi finanziari

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10 ottobre 2020

Apportate modifiche alla Legge XVIII del 2013

Il Presidente dell’AIF, Barbagallo: l’obiettivo è quello di rendere

 sempre più trasparente la gestione delle finanze vaticane

 in un quadro di controlli intensi e coordinati


Oggi è stato pubblicato dalla Sala stampa della Santa Sede il Decreto del Presidente del Governatorato, il Cardinale Giuseppe Bertello, con il quale sono state apportate modifiche alla Legge XVIII, dell’8 ottobre 2013, in materia di trasparenza, vigilanza ed informazione finanziaria. I cambiamenti si inseriscono nel processo di riforma voluto da Papa Francesco perché la gestione delle risorse economiche vaticane sia sempre più corretta e trasparente. Ne abbiamo parlato con Carmelo Barbagallo, Presidente dell’Autorità di Informazione Finanziaria (aif), l’Istituzione competente della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.

Dott. Barbagallo, può dirci qual è l’obiettivo di queste modifiche e perché è stato necessario apportarle?

Prima di entrare nel merito della sua domanda, vorrei dire due parole sull’importanza della Legge XVIII introdotta fin dal 2013. Questa normativa costituisce il riferimento della Santa Sede e dello Stato Città del Vaticano ai fini della prevenzione e del contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Si tratta di un testo in continua e progressiva evoluzione, che tiene conto delle fonti comunitarie di riferimento in materia — che la Santa Sede si è impegnata a trasporre con la Convenzione Monetaria tra l’Unione Europea e lo Stato della Città del Vaticano del 2009 — e delle caratteristiche proprie della giurisdizione. Essa consente di rendere costantemente allineato l’ordinamento vaticano ai migliori standard internazionali. Tale lavoro non sarebbe stato possibile se non vi avessero concorso attivamente tutti i soggetti interessati: la Segreteria di Stato, il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, la Segreteria per l’Economia, oltre che l’Autorità di Informazione Finanziaria. Colgo quindi l’occasione per ringraziare tutti.

Venendo alla sua domanda, con le modifiche ora introdotte, è stata recepita la V Direttiva dell’Unione Europea in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio, del finanziamento del terrorismo e perfezionate alcune norme riferibili alla IV Direttiva.

Vorrei inoltre sottolineare come sia stata colta l’occasione per trasferire in questa legge gli importanti progressi fatti negli ultimi anni per rendere sempre più efficace l’attività di Vigilanza, anzitutto attraverso una intensificazione dei meccanismi di collaborazione tra le diverse Autorità interessate.

Si tratta dunque di un nuovo passo del Vaticano nella direzione della trasparenza e di una sempre più intensa vigilanza delle attività di natura finanziaria…

Sì. Le ultime modifiche della Legge XVIII si inseriscono in una complessiva strategia finalizzata a rendere sempre più trasparente la gestione delle finanze vaticane, in un quadro di controlli intensi e coordinati. È un percorso che subisce un’accelerazione a partire dal 2010, con la nascita dell’Autorità di Informazione Finanziaria, e che trova la sua più recente e significativa espressione nel  Motu Proprio  del 1°  giugno  e nell’Ordinanza del  19 agosto 2020,  riguardanti rispettivamente le procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici e l’obbligo di segnalazione di attività sospette da parte delle Organizzazioni di Volontariato e delle Persone Giuridiche.

Coerentemente con tale percorso, sono stati con la Legge XVIII ancora più rafforzati i meccanismi di difesa e i controlli degli Enti che, nell’espletamento delle loro nobili finalità, sono a vario titolo interessati da flussi finanziari (Enti senza scopo di lucro, Persone Giuridiche, Organizzazioni di Volontariato, Autorità Pubbliche). 

Il Papa lo ha ribadito giovedì scorso ricevendo gli esperti di Moneyval: sono necessarie misure a tutela di una “finanza pulita” per impedire ai mercanti di “speculare in quel sacro tempio che è l’umanità”…

È un dovere fondamentale di ogni ordinamento tutelare e difendere la dignità di ogni persona. In tale ambito, gestire con prudenza e controllare con efficacia non sono solo doveri giuridici, ma anche morali. Ciò è ancor più vero quando ad essere oggetto di controllo sono i flussi di denaro. Flussi che possono essere al servizio di una giusta causa, ma talvolta, potrebbero derivare da attività illegali per essere poi “ripuliti” o indirizzati a seminare terrore. La consapevolezza delle potenziali minacce e delle vulnerabilità, l’efficacia dei controlli, la trasparenza delle scelte finanziarie concorrono ad evitare anche rischi che potrebbero condizionare le attività missionarie e caritative della Chiesa Cattolica. Da parte mia sono convinto che le modifiche apportate a questa Legge, come d’altronde tutte le normative varate in questi ultimi anni, potranno dimostrare, tanto all’interno, quanto agli osservatori esterni, l’impegno fermo su una questione nella quale la Chiesa assume una posizione irretrattabile.  

di Sergio Centofanti