Il Papa condanna nel modo più energico il criminale atto ed è vicino alla comunità francese
Prega perché la violenza cessi e si torni a guardarsi come fratelli e sorelle

Attacco a Nizza: morte in un luogo di amore e di consolazione

nizza
29 ottobre 2020

«Informato del feroce attentato che è stato perpetrato questa mattina in una chiesa di Nizza, causando la morte di diverse persone innocenti, Sua Santità Papa Francesco si unisce attraverso la preghiera alla sofferenza delle famiglie provate e condivide il loro dolore». Lo scrive il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, in un telegramma inviato al vescovo di Nizza, monsignor André Marceau, in merito al brutale attacco compiuto nella basilica di Notre-Dame nella mattina di giovedì 29 ottobre, che ha provocato tre vittime e un ferito.

Il Pontefice, afferma il porporato nel telegramma, «chiede al Signore di recare loro conforto e raccomanda le vittime alla sua misericordia. Condannando nel modo più energico simili atti violenti di terrore, assicura della sua vicinanza la comunità cattolica della Francia e tutto il popolo francese che invita all’unità». E «affidando la Francia alla protezione di Nostra Signora», Papa Francesco «imparte di tutto cuore la Benedizione apostolica a tutte le persone colpite da questa tragedia».

Il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha dichiarato che «il Papa è informato della situazione ed è vicino alla comunità cattolica in lutto. Prega per le vittime e per i loro cari, perché la violenza cessi, perché si torni a guardarsi come fratelli e sorelle e non come nemici, perché l’amato popolo francese possa reagire unito al male con il bene». Parole di vicinanza e di speranza rilanciate poi anche in tweet sull’account Twitter @Pontifex.

È questo, ha affermato il direttore della Sala stampa della Santa Sede, «un momento di dolore, in un tempo di confusione. Il terrorismo e la violenza non possono mai essere accettati. L’attacco di oggi ha seminato morte in un luogo di amore e di consolazione, come la casa del Signore».


Si segue la pista del terrorismo


Si segue la pista dell’estremismo jihadista nelle prime indagini sull’attacco alla basilica di Notre-Dame a Nizza, che ha causato tre vittime e un ferito. «L’autore dell’attentato, dopo esser stato fermato, continuava a gridare senza interruzione Allah Akbar» ha dichiarato il sindaco di Nizza Christian Estrosi. «Non c’è dubbio sulla natura dell’attacco. Era un militante islamo-fascista». L’assalitore, immediatamente fermato, è stato trasportato in ospedale per le ferite riportate durante lo scontro con gli agenti. Parlando in arabo ad alcuni poliziotti in ospedale, avrebbe detto di aver agito da solo. Sarebbe dunque esclusa al momento la presenza di una cellula terroristica.

Il presidente francese Emmanuel Macron arriverà a Nizza nel pomeriggio. Alla notizia dell’attacco il premier, Jean Castex, ha subito lasciato l’Assemblea nazionale per recarsi alla cellula
di crisi in Place Beauvau. Nizza era già stata colpita da un attentato terrorista nel luglio del 2016.

La Conferenza episcopale di Francia ha condannato il gesto definendolo un atto «indicibile». I cristiani «non devono diventare un bersaglio da abbattere» ha dichiarato padre Hugues de Woillemont, portavoce dei vescovi francesi. Di «atti barbari» ha parlato il vescovo di Nizza André Marceau. Tutte le chiese della città — ha detto — saranno chiuse «fino a nuovo ordine».