Dal Consiglio francese del culto musulmano indicazioni per la predica del venerdì

Non profanare il messaggio di Maometto

L’omaggio della comunità musulmana a Samuel Paty l’insegnante brutalmente assassinato davanti alla sua scuola
24 ottobre 2020

«L’orribile assassinio del nostro concittadino Samuel Paty richiama alla mente i flagelli che segnano tristemente la nostra realtà: quella delle irruzioni, nel nostro paese, del radicalismo, della violenza e del terrorismo che nel nome dell’islam fanno vittime di tutte le età, di tutte le condizioni e di tutte le confessioni religiose. Siamo inorriditi da questo crimine odioso»: parole forti quelle usate dal presidente del Consiglio francese del culto musulmano (Cfcm), Mohammed Moussaoui, per condannare nuovamente la decapitazione dell’insegnante di Conflans-Sainte-Honorine, nella banlieue parigina, proprio davanti alla sua scuola. Le parole sono contenute in un testo pubblicato giovedì scorso, intitolato Elementi per la predica del venerdì e indirizzato agli imam di Francia. «Assassinare un uomo pretendendo di difendere la dignità del profeta è una profanazione del suo messaggio, un affronto alla nostra fede e alla nostra religione e un tradimento di tutto ciò che è sacro», afferma il responsabile musulmano, disapprovando con asprezza «i promotori dell’odio e della barbarie che fanno balenare ai loro seguaci, specialmente tra i giovani, l’illusione di essere eletti per compiere una presunta missione divina». Moussaoui spiega che «l’evocazione delle cosiddette “caricature di Maometto” per giustificare un crimine così spregevole è in realtà un tradimento e una profanazione del messaggio del profeta».

Mentre i musulmani si apprestano a commemorare la nascita di Maometto durante la tradizionale festa di Mawlid, che corrisponde quest’anno alla notte fra il 28 e il 29 ottobre, il testo del Cfcm per la predica del venerdì — il giorno della grande preghiera musulmana — suggerisce ai fedeli di celebrare questa ricorrenza con letture coraniche, canti, preghiere e meditazioni approfittando di questa «opportunità per trasmettere ai nostri figli i valori autentici del messaggio profetico».

Mohammed Moussaoui non è stato l’unico responsabile di fede islamica a incoraggiare gli imam a evocare il rifiuto dell’estremismo religioso nelle loro prediche del venerdì. Alcuni giorni fa, Chems-Eddine Hafiz, gran rettore della moschea di Parigi e vice-presidente del Cfcm, ha chiesto agli imam della sua federazione di dedicare, venerdì 23 ottobre, la loro predicazione alla denuncia del terrorismo islamista. Inoltre, ieri mattina, il Cfcm e altre federazioni musulmane in Francia hanno organizzato una cerimonia in ricordo di Samuel Paty davanti alla scuola dove insegnava storia, con la posa di una corona commemorativa. Appena tre giorni dopo l’assassinio del docente, i rappresentanti del Consiglio francese del culto musulmano sono stati ricevuti dal presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, alla presenza del ministro dell’Interno e dei Culti, Gérald Darmanin. Al centro dell’incontro diverse tematiche già discusse nelle ultime settimane a cominciare dalla riorganizzazione del culto musulmano (gestione territoriale delle moschee e loro finanziamento). Il 16 settembre il primo ministro Jean Castex ha ricevuto una delegazione del Cfcm per esaminare le principali linee di un’ambiziosa riforma, proposta da quest’ultimo, relativa all’organizzazione territoriale con la creazione dei Consigli dipartimentali del culto musulmano. Altro tema di grande rilevanza approfondito dal premier e dai vertici del Cfcm — organismo fondato da Nicolas Sarkozy quando era ministro dell’Interno, ispirandosi alla Legge del 1905 sulla separazione fra le Chiese e lo Stato — era stato la formazione di imam e cappellani francesi, «preoccupazione condivisa dal culto musulmano e dalle autorità pubbliche». Due giorni dopo Darmanin si è recato a sua volta alla grande moschea di Parigi per incontrare il rettore e il 2 ottobre il capo dello Stato ha svelato il suo piano d’azione per proteggere i valori repubblicani dai cosiddetti “separatismi”, a cominciare da quello dettato dagli integralisti, durante un discorso pronunciato in una delle periferie “difficili” di Parigi, Les Mureaux. Macron ha detto di voler «costruire un islam in pace con la Repubblica» annunciando al riguardo un disegno di legge.

di Charles de Pechpeyrou