La corruzione legata alla pandemia

Un flagello immorale

In this picture taken on October 1, 2020, a staff member works on the production line of a diaper ...
23 ottobre 2020

La corruzione è il tradimento delle fiducia pubblica e non è solo un crimine ma, specie in tempi di pandemia, un flagello immorale. L'avvertimento arriva dal segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres che ha messo in guardia circa il fatto che «la risposta al virus crea nuove opportunità di frode». Chi vuole lucrare ha la possibilità di sfruttare gli spazi che si aprono a causa dei controlli meno serrati dovuti alla necessità di approvvigionamenti urgenti, ad esempio di materiale sanitario e medicine.

Inoltre, «la mancanza di trasparenza — sottolinea — rischia di distogliere i fondi destinati a coloro che ne hanno più bisogno». Dunque, secondo Guterres, la corruzione durante la pandemia rischia di dilagare e minare il buon governo a livello globale, oltre che alienare ulteriormente gli sforzi per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, ha aggiunto. E non basta, la corruttela in tempi di pandemia pone rischi seri per la salute. «I commercianti senza scrupoli vendono prodotti scadenti, come ventilatori difettosi, farmaci mal testati o contraffatti», ha detto Guterres, notando che la collusione tra coloro che controllano le catene di approvvigionamento ha portato a scandalosi aumenti dei prezzi, distorcendo il mercato e privando molte persone dei trattamenti salvavita. Truffe e malversazioni sulle mascherine e su altro materiale sanitario, indispensabile per difendersi dal virus, sono venute alla lucesubito dopo l'inizio della pandemia, a conferma che chi vive di corruzione nonsi ferma davanti a nulla.

Questa “infezione” è presente in tutti i paesi, ricchi e poveri, nel Nord e nel Sud del mondo, il cui costo, secondo le stime delle Nazioni Unite, è di almeno 2.600 miliardi di dollari, pari al 5% del prodotto interno lordo mondiale. Solo mille miliardi di dollari vengono pagati ogni anno in tangenti dalle imprese o dai singoli. Una montagna di denaro che potrebbe sostenere per almeno 6 anni tutta quella parte di mondo che vive con meno di un dollaro e 25 al giorno. Si tratta dunque di un flagello che contribuisce ad impedire l'eradicazione della povertà, mina le istituzioni democratiche, inquina l'economia, rallenta lo sviluppo e contribuisce all'instabilità dei governi.

Per questo l'Onu, che ha fatto della lotta alla corruzione una sua priorità, assicura che specie nel quadro della risposta al covid-19 continuerà a insistere sulla trasparenza e la responsabilità. A questo scopo il segretario generale ha invitato i governi ad essere cauti e a non agire in fretta, nonostante le catene di approvvigionamento continuino ad essere messe a dura prova, assicurando i controlli sui fornitori e sui prezzi perché siano equi per i beni essenziali. «Dobbiamo creare senza indugio sistemi più forti di responsabilità, trasparenza e integrità — ha aggiunto — e lavorare insieme per porre fine, a livello globale, ad ogni forma di corruzione e sfruttamento combattendo i flussi finanziari illeciti, i paradisi fiscali e gli interessi particolari che beneficiano del segreto, aumentando i controlli e la vigilanza su come le risorse vengono spese a livello nazionale». Poi prendendo ad esempio un cartello posto davanti a un ospedale, supportato dall'Unicef, della capitale liberiana, Monrovia, che esorta i pazienti a non corrompere medici o altro personale per i servizi, Guterres ha invitato a proteggere chi denuncia illeciti e malversazioni.

Il segretario generale ha dunque esortato le nazioni a utilizzare la Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione, entrata in vigore nel dicembre 2005, attualmente adottata da 187 Stati. La natura obbligatoria di molte delle sue disposizioni lo rendono uno strumento unico per sviluppare una risposta globale alla corruzione, ha evidenziato Guterres.

Ma non basta, ognuno dovrebbe fare la sua parte contro questo “stile di vita”. Dunque l'Onu invita i cittadini a rifiutare qualsiasi attività che non sia né legale né trasparente, segnalare i casi di corruzione, impegnarsi a insegnare ai giovani cos'è il comportamento etico e incoraggiarli a combattere ogni forma di corruzione in modo che le generazioni future possano avere un mondo migliore.

di Anna Lisa Antonucci