In America Latina e nei Caraibi potrebbe raggiungere il peggiore livello degli ultimi trent’anni

Allarme fame della Fao

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23 ottobre 2020

Managua, 23. A causa della pandemia, di covid-19, il numero delle persone che soffrono la fame in America Latina e nei Caraibi potrebbe salire nel 2020 a livelli mai visti negli ultimi trent’anni.

Lo ha dichiarato all’agenzia di stampa Efe Julio Berdegué, rappresentante regionale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao). Nel suo intervento, Berdegué ha incoraggiato a intraprendere una trasformazione dei sistemi alimentari nella regione per rimettersi in carreggiata.

L'impatto della pandemia sul cibo è stato uno dei temi principali della trentaseiesima Conferenza regionale della Fao, che si è tenuta nei giorni scorsi in Nicaragua, ma in maniera virtuale. Nel summit sono stati affrontati tutti gli argomenti inerenti al virus in America Latina e nei Caraibi.

Prima dell'impatto del covid-19, nella regione c'erano 47,7 milioni di persone affamate in estrema povertà, che non potevano nemmeno ottenere un paniere di cibo di base. Ora, ha evidenziato un rapporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, la crisi sanitaria potrebbe fare aggiungere alla drammatica lista altre 28 milioni di persone. Un numero che eguaglierebbe il già poco invidiabile “record” del 1990.

La crisi economica generata dal covid-19 — che per l'America latina può portare a una recessione del 9,1 per cento, secondo l’Eclac, la Commissione economica regionale — è evidente anche nel sovrappeso e nell'obesità, poiché molte famiglie sono costrette ad acquistare cibo più economico e generalmente malsano e da un cambiamento nello stile di vita. «Il mio intervento è finalizzato all’azione, possiamo evitare che sia così grave o più grave di quanto non sia già», ha dichiarato Berdegué.

L'ambizione della Fao è che i «pesanti investimenti» che molti governi latino-americani e dei Caraibi stanno facendo per attutire l'impatto della pandemia serviranno anche a realizzare una trasformazione dei sistemi alimentari. Ciò comporta un forte impegno per l'innovazione tecnologica e nuove forme di produzione sostenibile, affinché, in futuro, possa essere garantita alla popolazione un'alimentazione sana e sostenibile.

La Fao considera le tecnologie digitali e altre forme di innovazione come una delle priorità per migliorare i sistemi alimentari e le società rurali. «Senza innovazione scientifica e tecnologica non è possibile né trasformare i sistemi alimentari né generare maggiori opportunità e più posti di lavoro, né risolvere i problemi ambientali dell'agricoltura e dell'alimentazione», ha affermato Berdegué.

La Conferenza regionale ha riunito autorità governative di 33 paesi e dozzine di organizzazioni internazionali, oltre a esponenti della società civile, del settore privato e del mondo scientifico. Per la sua natura virtuale, ha concluso Berdegué, è stata «la più aperta e partecipativa» finora tenuta.