Allarme del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia

Ottocento milioni di bambini avvelenati dal piombo

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29 ottobre 2020

Nel mondo, un  bambino su 3 —  quindi fino a 800 milioni —  è colpito da avvelenamento da piombo: questo significa che ha livelli di piombo nel sangue pari, o superiori, a 5 microgrammi per decilitro.

Il dato è contenuto nel rapporto dell’Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, intitolato «The Toxic Truth» (“La verità tossica”), in occasione  della  Settimana internazionale per la prevenzione dell’avvelenamento da piombo (25-31 ottobre 2020), un fenomeno che sta sempre più colpendo i bambini su vasta scala.

La maggior parte dei minori avvelenati dal piombo vive in Africa e in Asia, ma molti di loro sono colpiti anche in America centrale e meridionale e nell'Europa orientale.

Mentre, evidenzia l’Unicef, i livelli di piombo nel sangue sono diminuiti drasticamente nei Paesi ad alto reddito dopo la graduale eliminazione della benzina contenente piombo e, in alcuni luoghi, delle vernici a base di piombo, quelli presenti nel sangue di bambini e adulti nei Paesi a basso e medio reddito e in alcune aree dei paesi ad alto reddito continuano ad essere pericolosamente alti.

L’avvelenamento da piombo danneggia irreversibilmente il cervello e il sistema nervoso in fase di sviluppo dei bambini, il cuore, i polmoni e i reni e spesso lo fa senza causare alcun sintomo o solo alcuni minimi nelle fasi iniziali. Di conseguenza, la piena gravità dell'avvelenamento globale da piombo sta venendo alla luce solo di recente.

I bambini al di sotto dei 5 anni di età corrono il rischio maggiore di subire danni neurologici, cognitivi e fisici per tutta la vita e persino di morire per avvelenamento da piombo.

Anche quelli più grandi, oltre agli adulti, subiscono gravi conseguenze a causa dell'esposizione prolungata al piombo nel cibo, nell'acqua e nell'aria che respirano, compreso l'aumento del rischio di morte cardiovascolare e di danni ai reni in età avanzata.