La Fraternità di Romena e le canzoni di Simone Cristicchi su Tv2000

Alla scoperta di quello che conta davvero

Zaccagnini_7_x.jpg
07 ottobre 2020

La definisce «meravigliosa», don Luigi Verdi, la canzone Le poche cose che contano , subito dopo che Simone Cristicchi l’ha finita di cantare, all’inizio del nuovo programma di Tv2000 in onda dal 7 ottobre, per tre mercoledì di seguito, sempre alle 21.50. Il titolo stesso della trasmissione è mutuato da quello di questa canzone inedita, scritta da Cristicchi apposta per il programma, e bella perché armoniosa e piena di parole importanti.

Piena anche di quell’energia del cantautore che «scuote il petto, fa vibrare il cuore, ti mette le ali, ti permette di volare e ha una sorgente nascosta, profonda», aggiunge don Luigi quando la musica si ferma e lui rimane sul palco con Simone, e insieme iniziano a raccontare i motivi di questa loro avventura: di come insieme si sono «messi a cercare quel poco che davvero conta nella vita», in questo tempo difficile che viviamo e di come si sono dati appuntamento nella pieve della Fraternità di Romena, in provincia di Arezzo, che don Luigi Verdi fondò trent’anni fa e che oggi accoglie tante persone bisognose di aiuto. Di come abbiano voluto individuare dieci parole utili per vivere di bellezza e libertà, e come la loro amicizia è diventata punto di partenza per un viaggio speranzoso verso il futuro, verso questo «mondo che ha bisogno di girare in un altro modo», dice Cristicchi.

La loro sensibilità comune è diventata alternanza di canzoni e monologhi, fusione di esperienze spirituali, artistiche e umane messa al servizio del prossimo attraverso il piccolo schermo. Ed è diventata unione di due «visionari con occhi spesso all’orizzonte», come sono, secondo don Luigi, quelli suoi e di Simone Cristicchi. Si è fatta dialogo per provare a ricominciare, ascolto reciproco e attento, come testimoniano i primi piani ripetuti sul musicista che silenzioso si nutre delle riflessioni del sacerdote. Che poi sono anche gli occhi e il cuore rapiti del telespettatore, perché davvero le parole di don Luigi sanno illuminare la strada, essere guida e conforto, scintille capaci di riaccendere il motore.

Inizia parlando di cose che non vanno: i «ritmi folli che viviamo», che «ci hanno separato mente, corpo e anima»; la solitudine dilagante, quando invece «se una persona semplicemente ti guarda, ti senti vivo» e «se ti ascolta ti senti unico». E poi l’eccesso di virtuale, quando invece «la vita va toccata, e la consapevolezza arriva solo toccando la vita». Ed è importante essere consapevoli, come è importante ritrovare la «responsabilità», la «volontà», la necessità di tenere i sogni attaccati alla vita e di «abitare le domande». Sono pensieri densi, quelli comunicati da don Luigi Verdi, ma arrivano addosso con forza perché sono chiari, figli dell’esperienza e di tante storie incontrate, di un rapporto intenso con Dio. Vale, naturalmente, anche per le tre parole della prima puntata: coraggio, umiltà e creatività. Le argomentano la sua voce e quella di Simone Cristicchi, che canta altri brani inediti ma omaggia anche Fossati e De Gregori, duettando, a volte, con le cantautrici Amara e Simona Molinari.

Offre anche una testimonianza importante, Cristicchi, che si unisce alle parole di Papa Francesco sul coraggio: le legge Francesco Pannofino, mentre Cecilia Dazzi interpreta il Cantico delle creature , «l’espressione più bella per raccontare l’umiltà» secondo don Luigi, e sentirlo parlare di san Francesco non può che emozionare, e anche questo frammento di puntata contribuisce alla costruzione di una tv ribelle al degrado e piena di sostanza, perché qui nessuna parola può essere buttata via, lasciata andare, per quanto è preziosa.

Ma tanto racconto e tanta ricerca di bellezza passano per la bellezza stessa, perché se le parole contano, in questo programma, sono curate anche le luci, le scenografie e le musiche di sottofondo che avvolgono lo spazio magnifico della Fraternità di Romena.

di Edoardo Zaccagnini