Le suore serve della Divina Provvidenza di Catania hanno offerto a Papa Francesco, attraverso l’Elemosineria apostolica, uno stabile a Roma per dare ospitalità a chi fugge da guerre, persecuzioni e catastrofi naturali

Accoglienza

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13 ottobre 2020

Per rispondere all’invito di Papa Francesco, che nell’enciclica Fratelli tutti  rilancia più volte la necessità di un’adeguata accoglienza ai migranti che fuggono da guerre, persecuzioni e catastrofi naturali, le suore Serve della Divina Provvidenza di Catania hanno offerto a Papa Francesco, attraverso l’Elemosineria apostolica, in comodato d’uso gratuito, il loro stabile a Roma, in via della Pisana al civico 321.

«La palazzina, che porta il nome di Villa Serena, diventerà una casa d’accoglienza per rifugiati» fa presente l’Elemosineria. L’edificio era finora usato dalle suore per offrire ospitalità ai pellegrini.

Del resto, il carisma della della famiglia religiosa fondata da madre Maria Marletta è offrire, soprattutto ai più giovani che hanno disagi in famiglia, «l’opportunità di abitare una casa dove poter respirare un clima di famiglia e sperimentare l’affetto, la tenerezza e la pazienza, offrendo loro un cuore, un sorriso, un consiglio».

In particolare, informa l’Elemosineria, saranno accolte «donne sole, donne con minori, famiglie in stato di vulnerabilità che giungono in Italia con i corridoi umanitari. La struttura potrà ospitare fino a sessanta persone e avrà principalmente lo scopo di accogliere i rifugiati nei primi mesi dopo il loro arrivo, per poi accompagnarli in percorsi di autonomia lavorativa e alloggiativa».

La casa d’accoglienza viene affidata alla Comunità di Sant’Egidio, che già dal 2015 ha aperto i corridoi umanitari per rifugiati siriani, per quelli dal Corno d’Africa, e da ultimo, dalla Grecia, in particolare dall’isola di Lesbo. Finora sono state accolte e accompagnate nel processo di integrazione oltre 2.600 persone, tra le quali un grande numero di minori.

Da parte sua, la Comunità  — afferma il presidente Marco Impagliazzo — «è profondamente grata al Papa e al cardinale Krajewski per questo gesto di generosità nei confronti dei migranti che giungeranno in Italia».