In un videomessaggio all’Assemblea generale dell’Onu il Papa invoca un cambio di rotta per uscire dalla crisi e rilancia il multilateralismo

Una nuova corresponsabilità mondiale per sconfiggere l’individualismo autolesionista

epa08697657 A handout photo made available by the United Nations (UN) shows Pope Francis (on screen) ...
26 settembre 2020

Per uscire dalla crisi bisogna vincere la tentazione di ripiegare su atteggiamenti autolesionistici — come il nazionalismo e l’individualismo — e intraprendere la strada del multilateralismo che porta a «una rinnovata corresponsabilità mondiale». Lo ha affermato Papa Francesco nel videomessaggio rivolto venerdì 25 settembre ai partecipanti alla 75a Assemblea generale delle Nazioni Unite in corso a New York.

Partendo dalla constatazione che questa situazione di emergenza «sta cambiando il nostro stile di vita» e «sta mettendo in discussione i nostri sistemi economici, sanitari e sociali», il Pontefice ha invocato per l’umanità una decisa inversione di rotta. La pandemia può trasformarsi, infatti, in «un’opportunità reale», a patto che il cambiamento si realizzi nella cornice di «un contesto etico più forte, capace di superare la tanto diffusa e incoscientemente consolidata “cultura dello scarto”». All’origine della quale c’è «una grande mancanza di rispetto per la dignità umana, una promozione ideologica con visioni riduzioniste della persona, una negazione dell’universalità dei suoi diritti fondamentali, e un desiderio di potere e controllo assoluti».

Da qui lo sguardo del Papa si è allargato sui drammi del mondo, passando in rassegna le diverse situazioni che, a ogni latitudine del pianeta, sfidano la capacità dei popoli e delle nazioni di costruire un futuro degno dell’uomo. Un’analisi che ha offerto al Pontefice l’occasione per tornare su temi e questioni a lui particolarmente a cuore. In particolare, Francesco ha rinnovato l’appello a rendere accessibile a tutti i vaccini contro il covid-19 e ha denunciato la situazione dei migranti rispediti nei campi di detenzione o vittime della tratta. Il Papa ha anche rivolto il suo pensiero ai bambini che subiscono violenze e abusi, senza dimenticare il dramma dell’aborto che nega ai piccoli «il diritto alla vita». Infine un nuovo richiamo alla comunità internazionale perché abbandoni la logica della “deterrenza nucleare” e intraprenda la via del disarmo.

Videomessaggio del Papa