Il vertice G20 a novembre in Arabia Saudita

Un futuro migliore dopo il covid-19

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30 settembre 2020

Il quindicesimo vertice dei capi di stato del g20 non si terrà in Arabia Saudita come previsto ma bensì in forma virtuale a causa della situazione mondiale legata alla pandemia. È quanto annunciato lo scorso 28 settembre da Riad con un comunicato ufficiale, che conferma comunque le date precedentemente stabilite del 21 e 22 novembre e la presidenza affidata nel dicembre del 2019 al sovrano saudita Salman Ben Abd al Aziz Al Saud. Per il regno saudita si sarebbe trattato della prima volta da Paese ospitante di un incontro del g20.

Il summit, aggiunge inoltre il documento, avrà come temi centrali «la protezione delle vite e la ripresa della crescita economica» e si occuperà di «affrontare le fragilità messe in luce dalla pandemia e gettare le basi per un futuro migliore».

Dal 2008, anno del primo vertice fra capi di Stato del g20, si tratta della prima volta che un incontro non ha luogo in presenza, ad eccezione di quello dello scorso 26 marzo indetto in via straordinaria proprio per pianificare una risposta all’emergenza sanitaria globale. A questo precedente si fa infatti riferimento nel comunicato per indicare la praticabilità della soluzione telematica per lo svolgimento della prossima riunione.

Il g20 raccoglie tutti i Paesi più industrializzati del mondo ad eccezione di Spagna e Paesi Bassi, i quali hanno però regolarmente partecipato agli ultimi incontri in veste di ospiti. Creato nel 1999, il forum inizialmente organizzava solo una riunione annuale dei ministri delle finanze e dei banchieri centrali dei Paesi membri. In seguito alla crisi finanziaria del 2008 hanno invece iniziato ad avere luogo anche vertici fra i capi di Stato e la cadenza è diventata variabile, con anni in cui sono avvenuti diversi incontri. Il g20 rappresenta l’80 per cento del Pil e i due terzi del commercio mondiali.

Il comunicato saudita riporta anche che, per far fronte alla pandemia mondiale, il g20 ha stanziato oltre 21 miliardi di dollari per la ricerca, la produzione e la distribuzione di un vaccino. Inoltre, il forum ha lanciato un’iniziativa per la sospensione del debito dei Paesi più poveri del mondo della misura di 14 miliardi, in modo che questo denaro possa essere investito nei sistemi sanitari e nei programmi sociali nazionali.

Il documento si conclude riportando che il summit sarà dedicato anche alla «promozione dell’intervento internazionale finalizzato a realizzare le opportunità del XXI secolo per tutti, dando potere alle persone e proteggendo il nostro pianeta, e sfruttando allo stesso tempo le potenzialità dell’innovazione per definire nuove frontiere».

di Giovanni Benedetti