Il discorso di Ursula von der Leyen sullo stato dell’Unione

Lotta al cambiamento climatico e salari minimi per tutti

Ursula von der Leyen durante il suo intervento (Reuters)
16 settembre 2020

«Assicureremo che i soldi del Bilancio europeo e Next Generation Eu (Recovery Fund) siano spesi con le garanzie sullo stato di diritto. Questo non è negoziabile». È quanto ha affermato il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo primo discorso sullo stato dell’Unione, alla plenaria del Parlamento europeo.

Tuttavia l’utilizzo efficace delle risorse del Recovery Fund è solo uno dei temi urgenti affrontati da von der Leyen. Nel suo discorso delinea un percorso e gli strumenti per superare le «fragilità» del momento storico, flagellato dalla crisi sanitaria ed economica a causa del covid-19.

Un’Europa della sanità unita. È questo l’obiettivo indicato dal presidente della Commissione, la quale ha ricordato che «il popolo europeo sta ancora soffrendo e la pandemia e l’incertezza non sono ancora superati». La ripresa è ancora in fase iniziale e «nostra priorità è superare questa fase, e l’Europa può farlo». L’Ue dunque «deve continuare a proteggere le vite». È importante in questo momento di pandemia «gestire con prudenza, agire con responsabilità e unità». Tuttavia, ha aggiunto, non basta trovare un vaccino. «Dobbiamo garantire che i cittadini di tutto il mondo vi abbiano accesso. Il nazionalismo dei vaccino mette a rischio le vite, solo la cooperazione può salvare le vite».

Il presidente della Commissione ha poi annunciato che il 37 per cento dei fondi del piano Next Generation Eu (Recovery Fund) sarà speso per gli obiettivi del Green Deal. «Ci stiamo già avviando verso un’economia circolare con emissioni carboniche neutre» sostiene. «La missione del Green Deal — ha detto — comporta molto di più che un taglio di emissioni. Dobbiamo cambiare il modo in cui trattiamo la natura». La Commissione propone di aumentare gli obiettivi del 2030 per la riduzione delle emissioni per almeno il 55 per cento, ha concluso.

Per dare, invece, maggiore sostegno ai paesi nella preparazione dei loro piani di riforma nazionale per usufruire delle risorse, giovedì — ha detto — la Commissione pubblicherà una comunicazione con le linee guida. Rivolgedosi all’Eurocamera ha poi sottolineato la necessità di marciare spediti nei negoziati sul Budget europeo e sul Recovery Fund.

Parlando poi dell’economia sociale ha affermato che «tutti nell’Unione devono avere i salari minimi». Per troppe persone, ha spiegato, il lavoro non paga, «il dumping salariale distrugge la dignità del lavoro e penalizza gli imprenditori, distorce la concorrenza del mercato interno». A tal proposito, ha annunciato che la commissione avanzerà una proposta su una normativa per sostenere gli Stati membri e istituire un quadro sui salari minimi.

Durante il discorso è stato affrontato anche il tema Brexit. «Ogni giorno che passa, la possibilità di un accordo» sulle relazioni future con il Regno Unito «si allontana. Non abbiamo avuto i risultati sperati». L’Ue — avverte — «non farà mai marcia indietro sull’Accordo di divorzio, che non può essere cambiato unilateralmente».

Annunciata anche una nuova strategia per Schengen in modo da rafforzare il mercato interno europeo. «Tutto in vista della ripresa delle economie del continente «dopo una caduta del Pil del 12 per cento».