Alla ricerca di talenti per un genere musicale non ancora abbastanza conosciuto

In nome dell’Oratorio

Guido Reni, «Visione di san Filippo Neri» (particolare, S. Maria in Vallicella, Roma)
01 settembre 2020

È stata un’organizzazione dettata dalle difficoltà restrittive del covid-19 che ancora oggi, a pochi giorni dal conclusivo Concerto di Gala, impone un costante working in progress alle ultime battute del Concorso Internazionale di Musica Sacra 2020, giunto alla XV edizione: «Abbiamo dei ragazzi arrivati in semifinale, provenienti da Romania, Russia, Corea, Giappone e Kosovo che per motivi legati alla pandemia non potranno essere presenti a Roma e portare a termine il percorso — spiega Daniela de Marco, direttore artistico della manifestazione —. Proprio in queste ore stiamo pensando di “riparare” e presentarli direttamente alle semifinali nella prossima edizione del 2021».

Il calendario prevede nella chiesa di Santa Maria dei Miracoli, a Piazza del Popolo, una giornata di prove aperte il 1° di settembre, il 2 e 3 sarà la volta delle semifinali che inizieranno la mattina alle ore 10 mentre alle 20,30 del 4, presso la basilica dei Santi Apostoli la finale, pensata come un Concerto di Gala che avverrà in presenza dei giurati e del Comitato d’Onore composto da Ambasciatori presso la Santa Sede e la Repubblica Italiana.

Sono stati quasi 80 i cantanti, appartenenti a 27 Paesi, iscritti al Concorso Internazionale di Musica Sacra 2020 che si sono dovuti confrontare con le esigenze sanitarie che hanno imposto loro l’invio di video in sostituzione della consueta esibizione dal vivo.

«Non è stato facile per nessuno, la musica è fatta di infinite sfumature che i video, talvolta del tutto amatoriali, hanno inibito, ma non si poteva altrimenti — prosegue de Marco — siamo invece soddisfatti che questa edizione sia parte integrante del progetto “Let’s Sing Oratorio Music!”. È stato difficile per alcuni Paesi dell’Unione accettare questo progetto, cofinanziato dal Programma Europa Creativa della Commissione Europea».

Unica nel suo genere, l’iniziativa intende promuovere la musica dell’Oratorio tra i ragazzi europei. Sarà infatti compito di “Let’s Sing Oratorio Music” dar loro un’esperienza formativa collaborando con cantanti e orchestre professionali, oltre a potersi esibire teatralmente cantando. Fra gli scopi del Concorso Internazionale vi è anche quello di far emergere quelli che saranno i protagonisti delle esibizioni basate sull’Oratorio La Creazione di Haydn, che si svolgeranno in Repubblica Ceca — data di debutto il 6 dicembre 2020 — mentre in Grecia, Romania e Italia non si possono ancora avere le date per il 2021.

Dedicata a quelle che sono considerate le migliori voci soliste della musica sacra, per le quali sono state di volta in volta messe a disposizione borse di studio, workshop, viaggi e alloggi per tutte le attività, la manifestazione nel corso degli anni ha premiato circa 160 giovani dei quali il 90 per cento è riuscito ad affermarsi come cantante professionista: «Purtroppo c’è ancora molta confusione e quando si chiede cosa sia un oratorio si pensa quasi sempre a un ambiente dove i ragazzi giocano e stanno assieme ma pochi ancora oggi conoscono l’importanza di questi luoghi che hanno anche fatto la storia della musica», sottolinea de Marco.

«Quando nel 2001 è nato il progetto del Concorso Internazionale di Musica Sacra — aggiunge — nei nostri conservatori ancora si studiava poco la musica da oratorio, non considerando che questo genere si è sviluppato parallelamente alla lirica. I grandi compositori hanno infatti sovente scritto per l’una e l’altra, senza contare che ne esistono ai nostri giorni di illustri, uno per tutti Sergio Rendine».

La Roma della Controriforma è stata la culla per la musica da oratorio, nata nella prima metà del Seicento per accompagnare quasi sempre la preghiera, sino ad assumere i connotati di un genere ben preciso. Spesso pensata per “narrare” temi religiosi si è presto diffusa ben oltre i propri confini, interessando i più grandi compositori internazionali; mutando attraverso i secoli e i periodi. In epoca Barocca, fra gli italiani attivamente interessati a questo genere si ricordano, fra gli altri, Stradella, Vitali, Scarlatti, Bassani e Vivaldi. Oltreconfine come non pensare subito a Bach e al suo celebre Weihnachtsoratorium ( Oratorio di Natale ) o Handel con il The Messiah e il famoso coro dell’Halleluja. La musica da oratorio ha poi attraversato il Classicismo, il Romanticismo, giungendo al secolo scorso con Perosi, capace di reinverdirne i dettami, sino ad oggi, considerata tanto da dedicargli manifestazioni e concorsi frequentati da giovani talenti di tutto il mondo.

All’appuntamento romano si potranno prenotare i posti, nel rispetto del distanziamento sociale. Sarà inoltre possibile seguire le semifinali, grazie alla collaborazione di Maria Tv, in streaming e in mondovisione da TelePace e Radio Vaticana per la finale del Concerto di Gala.

di Susanna Paparatti