Le idee

Dire sororità non è stravaganza femminista

Luce Irigaray
26 settembre 2020

Con sororità si intende la relazione tra due donne o tra una donna ed un uomo, ma vista dalla prospettiva della donna. Sorge subito una domanda: cosa aggiunge sororità a fraternità, dal momento che quest’ultima, come tutti i termini maschili, è inclusiva, cioè applicabile anche al femminile?

La prima risposta che si può dare è molto semplice ed immediata: il non occultamento della differenza sessuale.

Tale differenza, infatti, implica due differenti modi di stare al mondo, che non sono omologabili e che richiedono di essere riconosciuti per non cadere in affermazioni astrattamente teoriche su di un generico “essere umano” che rappresenta un neutro, in realtà, inesistente.

L’uso di sororità, cioè, non è una stravaganza femminista, ma risponde ad una precisa esigenza di aderire alla concretezza del vissuto, consentendo di cogliere peculiarità che, altrimenti, andrebbero smarrite.

In molti ambiti l’utilizzo di sororità può risultare fecondo, ma qui ci si vuole soffermare su uno solo di essi, che risulta oggi particolarmente significativo per l’esistenza delle donne e che merita di essere implementato.

È quello che il “pensiero della differenza sessuale” che fa capo a Luce Irigaray indica come “genealogia di donne”, ovvero l’affidamento di una donna ad un’altra che, per esperienza e competenze, possa fornire il suo sostegno nel difficile processo di costruzione di un’identità femminile compiuta ed armoniosa.

L’importanza di questa pratica risulta subito evidente se si considera che nel nostro contesto storico-culturale i modelli che vengono proposti sono prevalentemente maschili e, quindi, tali da suscitare sentimenti di inadeguatezza e frustrazione nelle donne.

In questo caso, la sororità può indicare una relazione che, escludendo qualsiasi esercizio di potere o di autorità, implichi, però, un forte riconoscimento di autorevolezza a quella delle due donne che si assume la responsabilità di accompagnare l’altra.

La fecondità del concetto di sororità deriva, quindi, direttamente da quella della situazione a cui si riferisce e che, evidentemente, non può trovare adeguata espressione con fraternità.

Il linguaggio ed il reale devono corrispondersi nel modo più stretto che sia possibile e la ricchezza del femminile richiede che il pensiero sappia valorizzarla senza appiattirla sui concetti e termini che non sono ad essa adeguati, perché nati per indicare un universo maschile in cui le donne a fatica possono identificarsi.

di Giorgia Salatiello