Quando lo statista inglese attaccò (a torto) il «Daily Herald»

Winston Churchill e le fake news

La foto pubblicata sul «Daily Herald» il 4 giugno 1929
29 agosto 2020

Non è certo un mistero che Winston Churchill non vedesse di buon occhio il giornalismo e i giornalisti rei, a suo avviso, di «inventarsi» le notizie negative a danno dell’immagine dei politici e di «far finta di non vedere» i loro eventuali meriti. Salvo poi ricorrere alla carta stampata per diffondere in modo più vasto e capillare il suo verbo politico, soprattutto in tempo di guerra. Ora un libro appena uscito nel Regno Unito, Winston Churchill. A Life in the News (Oxford, Oxford University Press, 2020, pagine 352, sterline 30) del professor Richiard Toye dell’Università di Exeter, rilancia la polemica, e i toni accesi ad essa legati, tra lo statista britannico e la stampa nazionale, ponendo l’accento su un aspetto che risuona quanto mai attuale: ovvero, le fake news o presunte tali, che già allora, evidentemente, si sospettava circolassero in abbondanza e impunemente.

Il libro, a tale proposito, richiama l’episodio legato a una fotografia pubblicata su una pagina del Daily Herald il 4 giugno 1929, la quale mostra Churchill, a Downing Street, che ha sotto il braccio un libro dal titolo, chiaramente visibile, War. La didascalia, posta a corredo, afferma che la guerra è «uno dei temi favoriti» da Churchill. Questi, dopo aver visto la foto, il modo in cui era stata confezionata e aver subodorato le implicazioni che suggeriva, andò su tutte le furie e ordinò al suo segretario privato, Edward Marsh, di scrivere una missiva all’editore del Daily Herald, William Mellor, in cui avrebbe espresso il suo più profondo disappunto.

Come risposta, il Daily Herald si rivolse al Morning Post (tra l’altro suo rivale), con il quale in passato il giovane Churchill aveva collaborato come corrispondente. Gli esperti del Morning Post — riferisce Richiard Toye — esaminarono la foto e concordarono all’unanimità che dall’attento vaglio non era emerso nulla che potesse far dubitare della «perfetta genuinità» del controverso scatto. Tra l’altro anche altri giornali avevano pubblicato la foto, sebbene la scritta War non comparisse con altrettanta chiarezza.

In seguito, racconta l’autore, Churchill mancò di scusarsi per l’attacco, dunque infondato, che aveva scagliato contro il Daily Herald, limitandosi a definirsi «confortato» dal fatto che la fotografia non era stata manomessa. L’editore Mellor non fu affatto soddisfatto di questo atteggiamento e chiese a Churchill di porgere le scuse ufficiali, che lui declinò di fare. Allora il Daily Herald, per avere l’ultima parola in quella spinosa diatriba pubblicò una vignetta, carica di ironia, in cui Churchill veniva raffigurato con in mano un altro libro intitolato The Manners of Gentleman. Verrebbe dar dire intelligenti pauca. (gabriele nicolò)