Punti di resistenza

Una giornata particolare

Marco e la moglie Giulia giocano con il figlio Andrea
29 agosto 2020

Il racconto del tenore Marco Voleri che dopo aver scoperto di essere affetto da sclerosi multipla ha iniziato una nuova vita


«19 luglio 2006. Sveglia dopo una serata passata all’anfiteatro di Fiesole. C’era Gianni Schicchi, un’opera di Puccini, il mio compositore preferito. Apro gli occhi, l’aria che si respira sembra uscita da un phon. Mi alzo, un capogiro. Ricado sul letto. Mi tocco la mano destra, un formicolio incredibile. Gamba destra, lo stesso. Parte destra del viso, idem. Lì finisce la mia prima vita e inizia la seconda».

Inizia così il libro Sintomi di Felicità in cui il tenore livornese Marco Voleri racconta in che modo la scoperta di avere la sclerosi multipla sia diventata l’inizio di una seconda vita, come la definisce lui stesso, perché da quel momento nulla sarebbe stato come prima. «Quando parlo dei primi giorni in cui mi sono dovuto confrontare con la mia malattia – spiega il tenore – racconto sempre che quel giorno, dopo quel risveglio così doloroso, tolsi le infradito con cui sarei andato al mare, per entrare dentro un ospedale e fare una risonanza magnetica che avrebbe cambiato la mia vita». Marco in quegli anni infatti si era diplomato in canto lirico al conservatorio Verdi di Milano e da lì stava muovendo i primi passi nel mondo della lirica. «Questo voleva dire – continua Voleri – che quello che mi stava capitando era totalmente inconciliabile con la vita che facevo. Infatti, come tutti coloro che fanno il mio mestiere, ero continuamente in viaggio e non era raro trovarsi un giorno in un continente per poi svegliarsi, quello successivo, in un altro». Una vita affascinante ma che, almeno in apparenza, non poteva essere conciliata con quella patologia.

«La sclerosi multipla – chiarisce Marco – ha tra gli effetti indesiderati la stanchezza, l’instabilità e molto altro. Non sai mai come ti sveglierai la mattina seguente. Cosa sarebbe accaduto se mi fossi sentito male alla vigilia di uno spettacolo? Nessuno avrebbe avuto più fiducia in me». Così il tenore per paura di essere messo da parte decide di nascondere la malattia. «Una delle particolarità della lirica e del teatro in genere – continua Marco – è che ti consente di interpretare personaggi con sentimenti differenti. Ad esempio, se nella vita reale magari stai passando un momento poco felice, ti può capitare di dover interpretare un personaggio gioioso o magari il contrario, e devi adattarti all’umore cupo che ti viene richiesto. Non sempre è facile naturalmente, però questa cosa nel periodo in cui avevo deciso di non raccontare quasi a nessuno ciò che vivevo, mi ha in qualche modo aiutato, anche se poi stava diventando sempre più complicato».

Tutto questo fino all’incontro che gli cambia ancora una volta il corso della vita. Marco è a Milano per uno spettacolo. Canta e alla fine della sua esibizione conosce Arnoldo Mosca Mondadori, il quale gli dice che la sua è una voce di un’anima che ha qualcosa di importante da raccontare. «All’inizio quelle parole mi hanno lasciato sorpreso – spiega Voleri - abbiamo iniziato a parlare e ad un certo punto gli ho raccontato quello che vivevo, la mia malattia. Lui mi ha sorriso e mi ha detto che sapeva che c’era qualcosa di particolare nel mio canto». Da quell’incontro nasce l’idea di un libro dove Marco decide di uscire allo scoperto e raccontare il suo percorso, per aiutare anche gli altri a capire che si può essere felici oltre la malattia.

Grazie a Sintomi di felicità nella vita di Marco arriva anche Giulia, sua moglie. «Ci siamo conosciuti a Tivoli durante un convegno Aism – ricorda – lei era invitata dalla sezione della nostra città e io ero uno degli ospiti d’onore». Giulia – anche lei con sclerosi multipla – è il capitano della squadra nazionale di sitting volley, qualificata alle Paraolimpiadi di Tokyo. Dopo qualche anno diventa sua moglie e nel 2015 nasce Andrea. «La nascita di mio figlio è avvenuta in una situazione eccezionale – racconta emozionato Marco – ero a Torino per cantare davanti a Papa Francesco. Quando ho terminato, ho avuto l’onore di salutare il Pontefice, al quale ho dato la bella notizia e lui mi ha benedetto, dicendosi felicissimo per noi!».

“Sintomi di felicità” nel 2013 diventa anche un’associazione, che produce uno spettacolo fatto di testimonianze e musica. In questi anni ha viaggiato non solo in Italia, ma anche in Spagna, Grecia, Cina, Stati Uniti e Giappone. «È stato un crescendo di emozioni, come nella musica – spiega il tenore – abbiamo portato la mia storia da New York a Tokyo, in Italia abbiamo girato tutto lo stivale. Mi hanno accompagnato in questo viaggio tanti amici del mondo della lirica e dello spettacolo: dal soprano Mariella Devia a Jessica Pratt, dal tenore Fabio Armiliato al maestro Peppe Vessicchio, con il quale l’anno scorso abbiamo fatto due tappe al teatro Bellini di Catania e a Firenze. E poi ancora Michele La Ginestra, Amanda Sandrelli, Michele Mirabella, l’atleta paralimpica Giusy Versace e molti altri artisti e personaggi dello spettacolo che hanno voluto contribuire. Abbiamo avuto l’onore di avere ospite anche il cardinale Lorenzo Baldisseri, che ha suonato in un concerto a Roma».

Proprio in questi giorni il maestro Voleri sta lavorando su una nuova sfida: il Festival internazionale Pietro Mascagni di Livorno, di cui è stato nominato direttore artistico. L’evento, che inizierà il prossimo 2 agosto, promosso dall’amministrazione comunale di Livorno insieme alla Fondazione Teatro Città di Livorno “Carlo Goldoni” è dedicato al grande compositore, nato nella città toscana, nell’anniversario del 130° della prima rappresentazione del suo capolavoro Cavalleria rusticana. «Dedicare un Festival a Mascagni, musicista eclettico e sopraffino, - spiega il tenore - è un’operazione culturale che si deve all’Italia e al mondo intero, nella consapevolezza che la cultura deve essere al servizio della società e farsi strumento di diffusione, conoscenza e confronto». Momento centrale del Festival sarà il concerto di Gala che si terrà venerdì 11 settembre nella splendida cornice della Terrazza Mascagni, con l’Orchestra della Toscana diretta da Beatrice Venezi, e l’attore Luca Zingaretti, che racconterà momenti ispirati ai personaggi delle opere mascagnane e dei suoi contemporanei su testi di Michele Santeramo.

di Marina Tomarro