Oltre venti morti e cinquanta feriti nell’attacco al carcere di Jalalabad

L’Is colpisce in Afghanistan

Forze di sicurezza afghane sul luogo dell’attacco (Ansa)
04 agosto 2020

Il terrorismo di matrice jihadista non abbandona l’Afghanistan. Si è concluso con un bilancio molto pesante (29 morti e oltre 50 feriti) l’attacco perpetrato dal sedicente stato islamico (Is) contro il carcere di Jalalabad. Dopo diciotto ore di combattimento le autorità afghane hanno dichiarato l’attacco finito e i «terroristi neutralizzati».

Il portavoce del governatore di Nangarhar, la provincia in cui si trova la città di Jalalabad, ha confermato un bilancio ufficiale di «almeno 29 morti e oltre 50 feriti», senza però fornire dettagli sulle vittime. «L’attacco al carcere è concluso e la prigione è ora sotto il controllo delle forze afghane» ha detto Fawad Aman, uno dei portavoce del ministero della Difesa di Kabul citato dai media. Aman ha confermato l’uccisione di cinque assalitori e l’arresto di altri tre, mentre il capo della polizia di Nangarhar, Emal Niazi, ha riferito dell’uccisione di otto uomini armati e della fine degli scontri «anche nella zona adiacente al carcere».

Come ha sottolineato il portavoce del governatore di Nangarhar, la battaglia tra le forze di sicurezza e i miliziani è scoppiata ieri pomeriggio quando un attentatore suicida al volante di un veicolo imbottito di esplosivo è entrato in azione davanti all’ingresso del carcere. Dopo lo scoppio diversi commando di terroristi sono entrati in azione. Una fonte locale ha parlato di oltre venti persone.

I talebani hanno negato ogni responsabilità e il Site, il sito Usa che monitora le attività jihadiste in rete, ha segnalato una rivendicazione dell’Is tramite l’organo di propaganda Amaq. Il carcere ospita circa 1.500 detenuti, tra cui molti talebani ma anche membri dell'Is. Molti prigionieri sono riusciti a fuggire, come riporta l'agenzia di stampa Ap. «Almeno 700 prigionieri sono stati catturati nuovamente e si trovano attualmente in una prigione temporanea» ha aggiunto Khogyanai.

Secondo i media locali, l'attacco è iniziato dopo che era stata divulgata dall'agenzia di intelligence afgana la notizia secondo cui Ziaurahman, noto come Assadullah Orakzai, il capo dell'intelligence dell'Is, era stato ucciso in un'operazione delle forze speciali afghane sabato alla periferia di Jalalabad.

L’attacco al carcere arriva in un momento molto delicato per il Paese. I negoziati tra governo e talebani sono ancora in corso. Proprio ieri era il terzo giorno in cui la tregua tra governo e talebani, decisa per le festività islamiche di Eid-al Adha, stava reggendo. In concomitanza con la tregua, il governo afghano ha rilasciato 317 prigionieri talebani. Con la nuova liberazione di prigionieri, il totale dei combattenti talebani rilasciati dalle autorità afghane è ora di 4.917 prigionieri. Questo è uno dei punti cruciali dell’accordo di pace siglato lo scorso febbraio. Resta però ancora difficile — dicono gli analisti — dire quali sono le prospettive future del Paese. Come dimostra l’attacco alla prigione di Jalalabad, l’Afghanistan è ancora in parte controllato da gruppi terroristici.