Al termine dell’incontro con i delegati dell’Ecowas

In Mali la giunta propone una transizione di 3 anni

The escort of Colonel Assimi Goita, the junta leader of the National Committee for the Salvation of ...
24 agosto 2020

La giunta militare che ha preso il potere in Mali ha proposto una transizione di tre anni sotto la guida di un militare. Inoltre, si è detta pronta a rilasciare l’ex presidente Ibrahim Boubacar Keita, arrestato martedì scorso durante il colpo di Stato che ha destabilizzato il paese. Lo riferiscono fonti della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) e della stessa giunta.

L’ipotesi è stata avanzata al termine del secondo giorno di negoziati, a Bamako, tra il neo-costituito Comitato nazionale per la salvezza del popolo (Cnsp) — l’organismo creato dai militari responsabili del golpe del 18 agosto — e una delegazione di alto livello dell’Ecowas. I colloqui, volti ad un rapido ritorno ad un governo legittimo e civile, proseguiranno domani.

«Siamo riusciti a trovare un accordo su alcuni punti di discussione, ma non su tutti», ha dichiarato il capo delegazione, l’ex presidente nigeriano Goodluck Jonathan. Il leader della giunta svolgerebbe funzioni di capo di Stato e sarebbe alla testa di un governo composto in maggioranza da militari. «Sia l’Ecowas che i militari — ha affermato Jonathan — vogliono che il Paese vada avanti». Il presidente della Commissione Ecowas, Jean-Claude Kassi Brou, ha dichiarato sabato scorso che i colloqui si sono svolti in un’atmosfera molto aperta. «Abbiamo sentito un reale desiderio di andare avanti» ha ribadito, auspicando di «poter finalizzare tutto entro lunedì». Ieri, intanto, la delegazione dell’Ecowas ha incontrato gli ambasciatori in Mali dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu (Gran Bretagna, Cina, Francia, Russia e Stati Uniti).

I militari hanno arrestato Keita — insieme con il primo ministro Boubou Cissé e altri leader — dopo un ammutinamento, che ha inflitto un altro duro colpo a un paese già alle prese con l’insurrezione islamista e il diffuso malcontento per l’operato del governo. Si tratta del secondo colpo di Stato in otto anni in Mali e ha accresciuto la preoccupazione per la stabilità regionale, poiché l’insurrezione jihadista minaccia anche i vicini Niger e Burkina Faso. Dopo la condanna internazionale unanime, dall’Onu a da vari paesi, decine di persone sono scese nuovamente in strada venerdì per celebrare la deposizione di Keita, eletto nel 2013 e nel 2018. Nello stesso giorno, quattro soldati maliani sono rimasti uccisi nell’esplosione di un ordigno nella regione di Koro, nel centro del paese.