La Réunion si prepara a vivere l’Anno dedicato alla «Laudato si’»

Guidati da una bussola morale

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28 agosto 2020

Il quinto anniversario dell’enciclica di Papa Francesco sulla cura della casa comune «potrebbe sembrare accessorio poiché il mondo intero sta affrontando la pandemia dovuta al covid-19, ma ci offre al contrario un’opportunità unica per trasformare le proteste e le difficoltà attuali in impulsi, dando vita a un nuovo modo di vivere insieme, legato all’amore, alla compassione e alla solidarietà, e a un rapporto più armonioso con la natura»: con queste parole, monsignor Gilbert Aubry, vescovo di Saint-Denis-de-La Réunion, invita i cattolici a vivere intensamente l’anno speciale dedicato alla Laudato si’, che nella diocesi verrà inaugurato ufficialmente il 1° settembre — data dell’inizio del Tempo del Creato — con una celebrazione eucaristica, mentre le coste dell’isola francese d’oltremare (situata nell’Oceano indiano) sono minacciate dai residui di petrolio del cargo giapponese «Mv Wakashio», incagliato dal 25 luglio su una barriera corallina a Mauritius e dal quale sono fuoriuscite circa 4000 tonnellate di combustibile. Citando il testo di presentazione di quest’anno speciale pubblicato dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, il presule ribadisce che il testo pontificio «ci offre una bussola morale e spirituale per guidarci in questo viaggio comune, volto alla creazione di un mondo più premuroso, fraterno, pacifico e sostenibile».

L’obiettivo dell’Anno Laudato si’, spiega Aubry, è «incoraggiare quante più persone e gruppi possibili (parrocchie, comunità, movimenti, servizi) a leggere l’enciclica e a iniziare il loro percorso verso l’ecologia integrale, al fine di realizzare la trasformazione radicale della società evocata da Papa Francesco». Alla celebrazione della messa presieduta dal vescovo a Saint-Denis sono stati invitati rappresentanti di ogni parrocchia, comunità religiosa, movimenti e servizi di La Réunion. La cerimonia, come detto, segnerà anche l’inizio del tradizionale Tempo del Creato, dal titolo «Giubileo per la Terra: nuovi ritmi, nuova speranza». Durante questo mese ecumenico di azione e preghiera, i cristiani dell’isola sono invitati a «rinnovare la loro relazione con il Creatore e tutto il Creato celebrando e impegnandosi insieme a prendersi cura della nostra “casa comune” e dei fratelli e delle sorelle con cui la si condivide. Questa prima tappa dell’Anno Laudato si’ è quindi innanzitutto una tappa di contemplazione e di lode. Con l’aiuto di san Francesco d’Assisi possiamo far cantare il Creato per la gloria di Dio, per la nostra gioia e per il futuro dell’umanità», conclude monsignor Aubry.

Molte le proposte elaborate dalla diocesi di Saint-Denis-de-La Réunion per vivere al meglio questo mese speciale. A livello pratico, per esempio, ogni parrocchia può nominare un referente per l’animazione, eventualmente affiancato da altre persone, soprattutto nelle parrocchie con più luoghi di culto, e preferibilmente non già impegnato in altre attività pastorali. Altro suggerimento, l’organizzazione di un concorso fotografico, per coinvolgere i fedeli invitati a scattare immagini sul territorio della propria parrocchia.

Nelle due settimane che precedono il 21 settembre, Giornata internazionale di pulizia delle coste, i parrocchiani saranno inoltre invitati a ripulire un sito naturale, aderendo a un’associazione esistente o svolgendo la propria azione. Chi non abita in riva al mare può occuparsi dei bordi di un fiume, di una cascata o semplicemente curare l’area intorno alla chiesa, cortile e dintorni. Per quanto riguarda le proposte liturgiche, i cattolici, dopo aver fotografato un sito naturale affascinante e poco noto sul territorio delle loro parrocchie, come ruscelli, cascate, boschi, potranno stampare uno scatto in grande formato e presentarlo alla processione d’ingresso durante la messa per poi collocarlo ai piedi dell’altare. Se il meteo lo consente, infine, una messa verrà celebrata all’aperto, durante la quale i fedeli saranno invitati a sentirsi parte della natura, ascoltare il suo “silenzio” e soprattutto lodare Dio per la sua Creazione.

Un mese dopo l’arenamento della petroliera giapponese «Mv Wakashio», spezzata in due dopo lo schianto contro la barriera corallina, c’è forte preoccupazione fra gli ambientalisti per i danni all’intero ecosistema — che potrebbero durare decenni o essere irreversibili — nell’area “santuario della biodiversità” a sud-est di Mauritius, dove si sono riversate in mare centinaia di tonnellate di carburante. L’isola di La Réunion è situata a poco più di duecento chilometri di distanza e attualmente si sta materializzando l’incubo del disastro ambientale vicino alle sue coste.