Aumentano i migranti fuggiti dalle strutture di accoglienza

Conte annuncia la stretta sui rimpatri

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04 agosto 2020

«Non possiamo tollerare che si entri in Italia in modo irregolare» e «non possiamo permettere che i sacrifici» fatti dal Paese per la crisi covid-19 «siano vanificati». Con queste parole il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, ha annunciato ieri una nuova stretta sui rimpatri. «Non si entra in Italia in questo modo e soprattutto in questo momento di fase acuta non possiamo permettere che la comunità internazionale sia esposta ad ulteriori pericoli non controllabili. Ci sono migranti che tentato di sfuggire alla sorveglianza sanitaria: non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo essere duri e inflessibili» ha aggiunto Conte facendo riferimento ai numerosi casi di migranti fuggiti dalle strutture allestite dalle autorità italiane per i controlli medici. Soltanto ieri almeno 50 sono riusciti a fuggire dalla tensostruttura della Protezione civile a Porto Empedocle.

«Stiamo collaborando con le autorità tunisine: è quella la strada. Io stesso ho scritto una lettera al presidente tunisino e sono contento che abbia fatto visita ai porti per rafforzare la sorveglianza costiera» ha spiegato Conte. «Dobbiamo contrastare i traffici, dobbiamo contrastare l’incremento degli utili da parte dei gruppi criminali che alimenti questi traffici illeciti».

Intanto, ieri, sono riuscite ad approdare, indisturbate, direttamente sulla terraferma quattro imbarcazioni stracolme di profughi che in giornata hanno raggiunto Lampedusa. Immediatamente intercettati e portati nell’hot spot di Lampedusa i migranti a bordo. Stessa sorte per gli altri extracomunitari che viaggiavano su 4 barchini avvistati e agganciati al largo dell’isola dalle motovedette della Capitaneria. In tutto 200 nuovi arrivi che hanno mandato nuovamente in tilt il centro di accoglienza della maggiore delle Pelagie.

Oggi, un moto-veliero di 15 metri con 84 migranti a bordo si è incagliato su alcuni scogli al largo di Gallipoli ed è stato intercettato da imbarcazioni della Guardia di finanza e della capitaneria di porto. Trasportava diversi nuclei familiari, con 11 donne e 3 bambini di tre anni, provenienti da Iran, Iraq, Somalia, Egitto e Pakistan. Sono stati visitati dai medici di frontiera e sono apparsi in buone condizioni di salute, ad eccezione di una donna incinta che, colta da malore, è stata portata in ospedale per ulteriori accertamenti. Gli altri sono stati trasferiti al centro di accoglienza Don Tonino Bello di Otranto. Due uomini di nazionalità turca, presunti scafisti, sono stati arrestati.