Superata la Russia, allarme nel paese asiatico

Virus, India terza per contagi

A healthcare worker checks the temperature of residents of a slum area using an electronic ...
06 luglio 2020

Allarme nel sud est asiatico, che sta diventando il nuovo epicentro della pandemia. L’India registra a oggi 697.413 casi accertati di coronavirus, superando la Russia (680.283) e diventando il terzo paese al mondo per numero di contagi dietro a Stati Uniti (2.888.635) e Brasile (1.603.055). Lo rende noto il sito dell’università americana Johns Hopkins. Il numero dei decessi totali nel paese asiatico è 19.268.

L’aumento dei contagi e dei decessi ha coinciso con l’apertura nei pressi della capitale di una struttura di cura con 10 mila letti, molti dei quali fatti di cartone, ricavata in un centro di studi spirituali. Grande come 20 campi da calcio, la struttura è dedicata ai casi lievi e a quelli asintomatici. Le autorità indiane temono che la metropoli possa registrare oltre mezzo milione di casi entro la fine del mese.

Il lockdown atto dalla fine di marzo è stato gradualmente revocato e la maggior parte delle attività sono riprese. Restano chiuse le scuole, i cinema, le palestre e le piscine. Ferme le metropolitane e sospesi i voli internazionali. Lo Stato più colpito è quello del Maharashtra, con l’hub finanziario Mumbai che ha registrato oltre settemila nuovi casi. Lo stato del Tamil Nadu meridionale e la capitale nazionale di Nuova Delhi hanno registrato rispettivamente oltre 4.200 e 2.500 nuovi casi.

La pandemia rischia di dare un colpo tremendo all’economia indiana, e in particolare al settore dell’outsourcing, ovvero l’usanza ormai consolidata da parte delle aziende (in genere occidentali) di appaltare a terzi, in questo caso agli indiani, alcuni aspetti o fasi dell’attività produttiva. Quindi decine di servizi che vanno dai call center ai centri di manutenzione e sicurezza informatica. In questo l’India è diventata una potenza mondiale. Ci lavorano più di quattro milioni di indiani, che di colpo, quando il lockdown è stato annunciato la notte del 24 marzo, hanno dovuto trasformare le loro piccole case in uffici improvvisati.