L’Onu invita a riflettere prima di condividere post sui social

Una “pausa” contro le fake news

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02 luglio 2020

Contro le false notizie che impazzano in rete, specialmente in tempi di pandemia, le Nazioni Unite hanno lanciato la campagna «Pause» che invita gli utilizzatori dei social media a fermarsi e riflettere prima di condividere i messaggi o i post. Lo scopo è quello di utilizzare un momento di riflessione prima di rilanciare un messaggio che potrebbe essere non fondato, che non ha nulla a che fare con la scienza o la realtà e «che può impedire un dialogo sereno sul tema di cui c’è estremo bisogno per contrastare efficacemente il covid-19».

Si tratta, sostiene l’Onu, di prendere le distanze, le stesse che siamo stati costretti ad adottare fisicamente, dalle false notizie che girano sui social. «Uno dei metodi con cui la disinformazione si propaga — ha dichiarato Melissa Fleming responsabile del Dipartimento della comunicazione globale dell’Onu — è come le persone diffondono in rete le false notizie». «L’idea della campagna “Pause” è far passare il messaggio che prima di condividere un’informazione è necessario fare attenzione». Un po’ come dire «prendetevi un momento per accendere il cervello». La realtà infatti, ha aggiunto il funzionario delle Nazioni Unite, non è mai o bianca o nera e «chi comunica in maniera responsabile e scientifica usa i toni del grigio».

Per fare un esempio pratico, e allo stesso tempo di grande pericolo, Fleming ha sottolineato come i gruppi no vax si stiano già preparando a contestare il futuro vaccino anti covid. Nell’ambito della più vasta campagna «Verificare» lanciata dall’Onu, per «Pause» sono già stati reclutati i “primi soccorritori” la cui missione è quella di contrastare le notizie false.

Più di 10.000 persone lavorano già per la campagna, e vanno da alcuni investigatori in Colombia ai giovani giornalisti nel Regno Unito, ad un numero crescente di volontari che aumenta ad un tasso di circa il 10 per cento ogni settimana, secondo quanto riferisce il Dipartimento delle Nazioni Unite per le comunicazioni globali.

«Siamo preoccupati per i danni causati dalla creazione deliberata e dalla circolazione di informazioni false o manipolate relative alla pandemia — sottolineano i rappresentanti delle Nazioni Unite —. Chiediamo ai Paesi di adottare misure che, in modo oggettivo e nel rispetto della libertà di espressione dei cittadini, contrastino la diffusione di queste informazioni errate».

Anche diverse importanti società di media in tutto il mondo hanno iniziato a  distribuire i contenuti della campagna «Pause»  sui loro canali, online e via sms. «L’obiettivo di tutti è quello di aiutare a fermare la diffusione di informazioni inesatte sul covid-19 sui social media — ha detto ancora  Fleming — ma solo le piattaforme come Facebook o Twitter possono effettivamente fermare la diffusione virale di notizie false».

Per questo funzionari del Palazzo di Vetro hanno avviato un dialogo con queste aziende mentre già molte altre piattaforme social media si sono impegnate a promuovere «Pause», raddoppiando gli sforzi per fermare il flusso di disinformazione.

di Anna Lisa Antonucci