Sul nuovo numero di «Vita Pastorale» una proposta per riorganizzare la scuola valorizzando anche gli istituti paritari

Un’occasione unica

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27 luglio 2020

«Il mese di giugno sarebbe dovuto essere quello più bello per tanti studenti: la fine della scuola, gli esami, la maturità, il saluto prima dell’estate. Anche noi insegnanti e dirigenti viviamo quasi una fase catartica: è importante raggiungere un traguardo, chiudere un anno con tutte le sue difficoltà e i suoi momenti belli, capire di aver fatto qualcosa di importante. La pandemia ha reso più sbiadite queste immagini, ha contagiato l’ultimo trimestre ma non ha cancellato quanto di buono è stato fatto, e soprattutto non ha fermato la crescita che studenti, famiglie e personale scolastico hanno portato avanti con una grande azione corale». Lo scrive Virginia Kaladich, presidente Fidae, nell’articolo sul numero in uscita (agosto/settembre) del mensile «Vita Pastorale» (Gruppo Editoriale San Paolo), diretto da don Antonio Sciortino.

«Se vogliamo citare la massima di Bossuet “Dio scrive dritto anche sulle righe storte”, allora prendiamo questo periodo come una grande occasione per rivedere il sistema scolastico a 360 gradi. Con la speranza che a settembre ci ritroveremo con una scuola che non sarà la stessa che abbiamo lasciato a inizio marzo, ma molto meglio», aggiunge Kaladich sottolineando che proprio per questo motivo Fidae ha messo in campo «una serie di webinar, di incontri e meeting on-line per fare, prima di tutto, sistema», e per affrontare l’emergenza «partendo da una profonda unità sia al nostro interno che all’esterno, rafforzando i rapporti con le altre associazioni».

A questo scopo la Federazione Istituti di Attività Educative ha lanciato un progetto nazionale, #vogliamofarescuola, coinvolgendo tutti i soggetti che hanno a cuore il sistema scolastico: dai tecnici del Ministero, ai rappresentanti Cei, dai dirigenti di istituti paritari e statali, ai professori del mondo accademico e scientifico, fino agli enti territoriali. Da alcune settimane, spiega Kaladich «il progetto, dopo aver raccolto tantissime adesioni, sta prendendo il via con una serie di webinar dedicati alle nuove sfide, ad esempio al ripensamento degli spazi della scuola oppure l’approfondimento del tema della relazione che questo lockdown ha radicalmente cambiato». Nello stesso tempo, è stata aperto un tavolo tecnico «con l’obiettivo di dare alcune linee guida unitarie che potessero servire a regolare la didattica a distanza e la didattica mista». Il 24 giugno scorso, ricorda l’esperta, «la Prassi di riferimento, realizzata grazie alla collaborazione della Fidae e dell’Uni, l’Ente nazionale di normazione, è diventata operativa ed è a disposizione di tutte le scuole di ogni ordine e grado, sul territorio nazionale e anche nel resto del mondo».

La speranza è che «a settembre si possa respirare un po’ di “normalità”, perché è chiaro che le lezioni in presenza rimangono il metodo prioritario, quello che permette davvero di stabilire un legame fruttuoso tra insegnante e studente e che garantisce la trasmissione del sapere», sottolinea ancora Kaladich rilevando al tempo stesso che «nel caso in cui si ripresentasse la necessità di dover procedere con queste nuove modalità, anche in forma mista, servono regole e criteri standard che diano la sicurezza anche alle famiglie del servizio offerto».

Il cammino fatto finora è stato è stato fruttuoso, ha rilevato la presidente Fidae facendo notare che «in Italia il sistema di istruzione è un sistema integrato, dove statali e paritarie sono sullo stesso livello, anche giuridicamente, grazie alla legge 60 del 2000». Proprio per questo, ha aggiunto, «mi è dispiaciuto vedere che questo aspetto, nonostante un periodo così difficile, sia sfuggito ad alcuni parlamentari di maggioranza che, nella discussione sul DlScuola e anche sul DlRilancio, hanno rilasciato frasi come: “La scuola pubblica va salvata, basta con le privatizzazioni”, dimenticando che le paritarie sono per legge dello Stato, a tutti gli effetti, scuole del sistema pubblico d’istruzione». «La libertà di scelta educativa, oltre che un valore e un arricchimento, è un diritto delle famiglie italiane sancito dalla Costituzione», ha concluso Kaladich, sottolineando la necessità di «superare steccati ideologici e suddivisioni che non hanno più senso».