Colloquio tra Merkel e Conte

Restano le distanze sul Recovery fund

Il cancelliere tedesco (Epa)
14 luglio 2020

Permangono incertezze e difficoltà per trovare un’intesa sul Recovery fund, il piano europeo di aiuti ai Paesi più colpiti dall’emergenza covid-19, in vista del vertice straordinario dell’Ue di venerdì e sabato prossimi. È quanto emerso dal faccia a faccia di ieri tra il cancelliere tedesco, Angela Merkel (la Germania ha la presidenza di turno semestrale dell’Ue), e il presidente del Consiglio dei ministri italiano, Giuseppe Conte.

L’obiettivo è lo stesso, una riposta «forte e in tempi brevi» dell’Europa alla crisi post-coronavirus, ma le strade per raggiungerlo sembrano ancora molto distanti.

In un’ora di colloquio nel castello di Meseberg, nel Brandeburgo, Merkel e Conte si sono trovati in sintonia sulla necessità di non ridimensionare il Recovery fund, ma non sono riusciti a sciogliere uno dei nodi più difficili del piano da 750 miliardi di euro, quello delle condizionalità. «Credo che troveremo un accordo, ma potrebbe servire un altro incontro» entro fine luglio, ha detto il cancelliere, mentre Conte ha chiesto una «reazione coordinata» dell’Europa, che «offra soluzioni e non illusioni».

Introdurre condizionalità impraticabili per l’utilizzo delle risorse, ha aggiunto Conte, «sarebbe una follia», perché comprometterebbe «l’efficacia del progetto e ostacolerebbe la ripresa europea». Al centro del dibattito c’è la recente proposta del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che concede ai 27, a maggioranza qualificata, l’ultima parola sulla valutazione della Commissione europea per gli stanziamenti.

Per Merkel — che ha anche elogiato l’Italia per la «straordinaria disciplina» mostrata durante l’emergenza — si tratta di una «buona soluzione», che punta a non intaccare la quota del fondo, venendo incontro ai Paesi contrari — soprattutto quelli del Nord e quelli del Gruppo di Visegrád — attraverso una serie di paletti sul come e perché tali fondi verranno spesi. Meno convinto il presidente del Consiglio dei ministri italiano. «La proposta di Michel — ha infatti detto Conte — è un punto di partenza che sicuramente recepisce il livello di ambizione politica necessario. Ma ci sono delle criticità, e le affronteremo a partire da venerdì». E le criticità sono l’imbrigliamento eccessivo dei fondi a disposizione. La strada per arrivare a un’intesa sul Recovery fund è, quindi, ancora tutta in salita.