Donne e uomini nella Chiesa/1

Per evitare uno sterile burocratismo

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27 luglio 2020

L’articolazione tra le dimensioni petrina e mariana


Hans Urs von Balthasar, introducendo nella riflessione teologica il concetto di un principio petrino e di un principio mariano nella vita della Chiesa, dà origine ad una serie di approfondimenti e di dibattiti, talora molto accesi. Volendo semplificare al massimo il contenuto di questi dibattiti, si possono raggruppare gli interventi in due posizioni contrapposte. Da un lato, si trovano coloro che vedono nel concetto di von Balthasar uno strumento efficace, in linea con la tradizione, ma anche innovativo, per rivalutare la condizione delle donne nella Chiesa, attribuendo loro quel carattere carismatico che è implicato dal principio mariano, per molti importanti aspetti superiore a quello petrino dell’esercizio dell’autorità. Dall’altro lato, invece, si registrano gli accenti polemici di chi, soprattutto donne, considera l’argomentazione del teologo svizzero come l’ennesimo, articolato tentativo per estromettere le donne dalla sfera istituzionale e da ogni forma di autorità e di potere, relegandole al nascondimento della sola dimensione spirituale. Al centro della maggior parte dei dibattiti e delle diverse collocazioni vi è, così, il tema della differenza tra la donna e l’uomo, riletto per confermare secolari dicotomie, oppure per denunciarne la mancanza di fondamento antropologico e scritturistico.

Un libro di Gisbert Greshake, da poco tradotto in italiano, Maria è la Chiesa. Un tema antico, una sfida per il presente (Brescia, Queriniana editrice, 2020, pagine 168, euro 15), sposta l’attenzione dalla differenza tra i sessi all’indagine sulla natura della Chiesa, aprendo nuove piste di indagine teologica. Muovendo da questo testo ed assumendone liberamente alcune cruciali affermazioni, è possibile cercare di svolgere alcune considerazioni che si collochino su di un piano diverso da quello della contrapposizione di un principio petrino, proprio degli uomini, ed uno mariano, specifico delle donne. In questa prospettiva, la Chiesa è tutta petrina e tutta mariana, poiché queste due attribuzioni si riferiscono alla complessità delle sue dimensioni, delle quali partecipano sia le donne che gli uomini.

L’opposizione diviene qui quella tra una dimensione interna, dello spirito o dell’atto di fede, ed una esterna, della struttura, e si può rilevare che lungo la storia il loro peso rispettivo ha subito profondi mutamenti. Entrambe le dimensioni sono essenziali per la vita della Chiesa, ma il testo di Greshake sottolinea con forza, in questo sul solco di von Balthasar, la priorità di quella interna, senza la quale la struttura può degenerare in arido e sterile burocratismo che perde il contatto con l’esistenza concreta dei fedeli, donne ed uomini. Il titolo del volume citato risulta, a questo proposito, particolarmente significativo perché l’autore ricorda che, come il concilio Vaticano II ha integrato Maria nella Chiesa, così ora è necessario integrare la Chiesa in Maria, cioè nella profondità della dimensione della fede, di cui Maria è il prototipo insuperabile. Ovviamente, la struttura conserva tutta la sua rilevanza ed il suo malfunzionamento ha conseguenze altamente negative sulla vita dello spirito stesso, ma è da quest’ultimo che essa trae la sua ragione di essere.

Andando oltre rispetto al testo di Greshake, si deve sottolineare che l’istanza di una maggiore e più incisiva presenza femminile nelle istituzioni e nei processi decisionali della Chiesa conserva, anche in questi termini, tutto il suo valore poiché l’identificazione con Maria non è una prerogativa solo delle donne, ma di tutti i credenti che insieme formano il corpo di Cristo. Deriva da queste brevi considerazioni una conseguenza di primaria importanza, perché, se è vero e lo è, che i rapporti delle donne e degli uomini nella Chiesa devono essere ripensati, è ancora più urgente ripensare la Chiesa stessa per renderla sempre più aderente al modello di Maria che, per le donne e gli uomini, rappresenta l’adesione incondizionata della creatura che, con il sì della fede, risponde al suo Creatore.

di Giorgia Salatiello