È morta Olivia de Havilland

Non era l’eterna seconda

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27 luglio 2020

La prima notorietà la conobbe grazie, o meglio a causa, della sua rivalità con la sorella Jane Fontaine, attrice di valore eccelso e tra le “preferite” di Alfred Hitchcock. Insomma una notorietà di luce riflessa. Ma la fama la raggiunse senza intermediari interpretando, con grazia raffaellita, il ruolo di Melania in Via col Vento. Si è spenta domenica 26 luglio, all’età di 104 anni, Olivia de Havilland, ovvero una delle icone degli anni d’oro di Hollywood. Fin dall’infanzia Olivia (era più grande di quindici mesi) e Joan — che aveva scelto il nome d’arte Fontaine — ebbero rapporti difficili. Nel 1942 Joan la spuntò su Olivia nella conquista dell’Oscar, al quale quell’anno erano entrambe candidate. Joan vinse per Il sospetto di Hitchcock mentre Olivia era in corsa per La porta d’oro di Mitchell Leisen. Britannica naturalizzata statunitense, Olivia (il cui nome, insieme a quello della sorella, è inscritto nella Hollywood Walk of Fame) avrebbe poi preso la sua rivincita aggiudicandosi per ben due volte la prestigiosa statuetta: nel 1947 per A ciascuno il suo destino, e nel 1950 per L’ereditiera, adattamento del romanzo di Henry James. E di riconoscimenti ufficiali era destinata a collezionarne: in occasione del centunesimo compleanno, la regina Elisabetta ii le aveva conferito il titolo di Dama dell’impero britannico, e in precedenza, nel 2010, la Francia (dove si era trasferita) le aveva reso omaggio con l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Legion d’Onore. Di un’eleganza innata e di una bellezza delicatissima, con striature di dolcezza e malinconia, la de Havilland fu scritturata dalla Warner Bros per sette anni, che si rivelarono assai intensi. Recitò infatti in numerosi film: da Capitan Blood a La carica dei seicento, da La leggenda di Robin Hood a La storia del generale Custer. Pellicole, queste, che la fecero conoscere al grande pubblico e che le valsero il convinto plauso della critica. Ma la vera consacrazione, che le permise di guadagnare uno scranno imperituro nella storia del cinema, avvenne quando fu scelta per il ruolo di Melania. Rischiava, anche in questo caso, di essere «l’eterna seconda», come ebbe a definirla un critico cinematografico. Era alta la probabilità, infatti, che Olivia potesse essere eclissata da Vivien Leigh, che in modo impeccabile recitò la parte della protagonista, Rossella. Invece, contro ogni pronostico. Olivia resse l’ingrato e arduo confronto, e il successo, strepitoso, arrise sia a Rossella che a Melania. Durante la lavorazione del film fu chiesto a Clark Gable (che interpretava Rhett Bulter) chi fosse la più brava delle due. «È una delle domande più difficili che mi siano state poste», rispose, aggiungendo di non saper scegliere, e non per diplomazia. Poi allegò una postilla: «Nel film corro per dieci anni dietro a Rossella. Avrei corso, parimenti, per dieci anni anche dietro a Melania».

di Gabriele Nicolò