Effetto pandemia sull’economia globale

Crolla il pil degli Usa
Mercati in ginocchio

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31 luglio 2020

La maggiore contrazione di sempre, la peggiore da quando è iniziata la raccolta dei dati statistici 70 anni fa. Il pil (prodotto interno lordo) statunitense crolla del 32,9 per cento nel secondo trimestre, un risultato paragonabile solo alla “Grande Depressione” e al secondo dopoguerra. Anche se migliore delle attese, che scommettevano su una flessione del 34,7 per cento, il tracollo pesa sulle borse: le piazze finanziarie europee hanno chiuso ieri tutte in profondo rosso, bruciando complessivamente 172 miliardi di euro — complice anche la brusca frenata dell’economia tedesca che, nel periodo aprile-giugno, si è contratta del 10,1 per cento, un record.

In calo risulta anche il petrolio, con il “Wti” (il greggio americano) che scende ai minimi delle ultime tre settimane. Wall Street ha limitato le perdite soprattutto grazie ai titoli tecnologici. Gli analisti non sono ottimisti. «I numeri sono agghiaccianti, mai visti. Ma questa è una crisi che tocca tutti, non solo gli Stati Uniti. Il vero problema è che durerà anni, non mesi» ha detto Ian Bremmer, fondatore e presidente del centro studi Eurasia Group.

A pesare è stata anche la provocazione del presidente Donald Trump, che ha ventilato l’ipotesi di rinviare le elezioni a causa dell’emergenza pandemia. Una provocazione che alimenta lo spettro di una forte incertezza politica e che rischia di condizionare le trattative per il nuovo piano di stimoli all’economia. I democratici e i repubblicani lavorano dietro le quinte ma, come ammesso dalla stessa Casa Bianca, le posizioni restano profondamente distanti con i conservatori che propongono aiuti per 1.000 miliardi di dollari e i liberal che ne vogliono almeno 3.000 per rilanciare un’economia e un mercato del lavoro in forte difficoltà.

Va detto che le cifre dipingono un quadro molto difficile. Al crollo del pil si somma il nuovo aumento delle richieste di sussidi per la disoccupazione che, per la diciannovesima settimana consecutiva, sono sopra il milione. Convinto che siano necessari ulteriori aiuti pubblici è il presidente della Federal Reserve. «La politica di bilancio — ammette Jerome Powell — può arrivare dove non ce la fa e non può la politica monetaria, dando sollievo immediato agli americani». Agli stimoli la Fed è impegnata ad affiancare la sua azione usando tutti gli strumenti a sua disposizione per assicurare una ripresa solida.

Anche dall’Europa, intanto, non arrivano segnali rassicuranti. Il pil italiano ha registrato la contrazione record di 12,4 per cento nel secondo trimestre e del 17,3 a livello annuo: non era mai avvenuto. Tra aprile e giugno — afferma l’Istat — sono andati persi almeno 50 miliardi di euro a causa della pandemia. Gli esperti dicono che sono a rischio almeno un milione di posti di lavoro. Non è certo in condizioni migliori la Francia, che ha segnato un calo del 13,8 per cento nel secondo trimestre. La Spagna vede un calo addirittura del 18,5 nel secondo trimestre, e a livello annuo del 22,1. Lo stesso trend si registra in Portogallo e Irlanda.