Il porporato polacco era prefetto emerito della Congregazione per l’Educazione cattolica

Cordoglio del Papa per la morte del cardinale Grocholewski

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17 luglio 2020

Il cardinale polacco Zenon Grocholewski, prefetto emerito della Congregazione per l’Educazione cattolica (degli Istituti di studi), è morto venerdì 17 luglio. Appresa la notizia, Papa Francesco — che nella mattina di sabato 18 presiederà il rito dell’“Ultima commendatio” e della “Valedictio” al termine dei funerali celebrati nella basilica Vaticana dal cardinale Sandri — ha inviato al fratello del compianto cardinale, Władisław, il seguente telegramma.

Appresa la notizia della morte del suo amato fratello, il Cardinale Zenon Grocholewski, desidero esprimere a Lei e ai Familiari la mia vicinanza per il lutto che ha colpito quanti conobbero e stimarono il compianto Porporato. Ricordo con gratitudine la benemerita opera da Lui svolta come apprezzato docente di Diritto Canonico nelle Pontificie Università Gregoriana e Lateranense, sia pure come autore di numerose pubblicazioni scientifiche. Egli in particolare si è generosamente dedicato al servizio della Santa Sede, prima in quanto Segretario e Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, poi in qualità di Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica. In tali ambiti egli ha dato testimonianza di zelo sacerdotale, di fedeltà al Vangelo e di edificazione della Chiesa. Mentre elevo la mia preghiera al Signore Gesù affinché doni al defunto Cardinale il premio eterno promesso ai suoi discepoli, invio a Lei e a quanti ne piangono la dipartita la Benedizione Apostolica.

Franciscus pp.

Analogo telegramma è stato inviato dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin.

 

La morte del cardinale polacco Zenon Grocholewski


Insigne canonista, uomo di grande cultura, autore di oltre 550 pubblicazioni, Zenon Grocholewski era il terzo dei quattro figli di Stanislao e Giuseppina Stawińska. Aveva compiuto gli studi filosofico-teologici nel seminario arcivescovile di Poznań ed era stato ordinato sacerdote nel 1963. Per tre anni aveva svolto il ministero nella locale parrocchia di Cristo Re, poi nel 1966 si era trasferito a Roma per intraprendere gli studi di Diritto canonico alla Pontificia università Gregoriana, dove conseguì nel 1968 la licenza e nel 1972 il dottorato, entrambi premiati con la medaglia d’oro, un riconoscimento che nell’ateneo dei gesuiti era consuetudine assegnare in ogni facoltà, al conseguimento dei titoli accademici, a uno degli allievi che avevano ottenuto il massimo dei voti (summa cum laude). La sua tesi dottorale De exclusione indissolubilitatis ex consensu matrimoniali eiusque probatione, scritta in latino, era stata pubblicata nel 1973. Due anni dopo aveva concluso il corso triennale presso lo Studio rotale ottenendo il diploma di avvocato rotale. Durante gli studi a Roma aveva frequentato corsi linguistici in Germania e in Francia, svolgendo attività pastorale in diverse parrocchie tedesche e italiane.

Dall’ottobre 1972 fino al 15 novembre 1999 il suo impegno principale era stato nel Supremo tribunale della Segnatura apostolica, dove aveva lavorato dapprima come facente funzioni di notaio (1972-1977), poi come facente funzioni di cancelliere (1977-1980) e quindi come cancelliere (1980-1982). Nel 1982 Giovanni Paolo II lo aveva nominato vescovo titolare di Agropoli e segretario dello stesso tribunale, conferendogli l’ordinazione episcopale nel giorno dell’Epifania dell’anno successivo, nella basilica Vaticana. Aveva ricoperto l’incarico fino alla nomina a prefetto nel 1998. Intanto, nel 1991 era stato elevato alla dignità arcivescovile.

In quegli anni aveva svolto compiti di grande responsabilità anche in altri ambiti. Nel 1982 aveva fatto parte della commissione che con il Papa avevano studiato il progetto del nuovo Codice di diritto canonico e, tra il 1983 e il 1985, della commissione per la riforma della Curia romana. Dal 1983 al 1998, inoltre, era stato membro della commissione disciplinare della Curia romana e, dal 1988 al 1999, presidente della commissione per gli avvocati della Santa Sede e quelli presso la Curia romana. Il 7 giugno 1998, come inviato speciale del Pontefice, aveva consacrato a suo nome la prima chiesa cattolica in Almaty, in Kazakhstan. Dal 5 ottobre 1998 al 15 novembre 1999 era stato anche presidente della Corte di Cassazione della Città del Vaticano.

Nel 1999, infine, era giunta la nomina a prefetto della Congregazione per l’educazione cattolica, incarico che aveva ricoperto per ben sedici anni, lavorando per dare impulso all’impegno formativo delle università cattoliche, della facoltà ecclesiastiche, degli istituti religiosi e delle scuole cattoliche nel mondo. Una missione svolta avendo sempre per orizzonte quella “emergenza educativa” più volte indicata dai Pontefici come ambito di lavoro prioritario. Tra i temi maggiormente all’attenzione durante il suo mandato, il dialogo con le culture e le religioni, la centralità della persona, la libertà educativa, la formazione degli insegnanti. Proprio nell’anno conclusivo del suo servizio la Congregazione aveva celebrato il cinquantesimo della Gravissimum educationis e del venticinquesimo della costituzione apostolica per le università cattoliche Ex corde Ecclesiae, un traguardo giunto dopo un lungo iter preparatorio al quale aveva dato un contributo fondamentale, così come importante era stato il suo apporto al lavoro del dicastero nell’ambito del “Processo di Bologna” volto ad armonizzare gli studi universitari in area europea.

Intensa era stata anche la sua attività universitaria. Tra il 1974 e il 1982 aveva collaborato con il professor Ignacio Gordon nell’organizzare corsi internazionali — denominati Renovationis canonicae pro iudicibus — presso la Gregoriana. Tra il 1975 e il 1999 era stato prima docente e poi, dal 1983, professore invitato nella facoltà di Diritto canonico dell’ateneo, tenendovi corsi speciali di Diritto matrimoniale e processuale canonico. Tra il 1980 e il 1984 aveva insegnato Diritto amministrativo canonico alla Pontificia università Lateranense di Roma. Dal 1986 al 1998 era stato professore dello Studio rotale, dove aveva insegnato Giustizia amministrativa canonica. Dal 1999 — in quanto prefetto della Congregazione per l’Educazione cattolica — aveva ricoperto anche gli incarichi di gran cancelliere della Gregoriana e del consociato Pontificio istituto Biblico, e inoltre del Pontificio istituto di Musica sacra, del Pontificio istituto di Archeologia cristiana e del Pontificio istituto di Studi arabi e d’Islamistica. Era stato patrono del Pontificio istituto superiore di Latinità o Facoltà di Lettere cristiane e classiche, nella Pontificia università Salesiana.

Nell’ambito di questa lunga e brillante attività accademica, aveva tenuto importanti conferenze e interventi durante congressi nazionali e internazionali in diversi centri di studio di varie nazioni, tra le quali Italia, Polonia, Francia, Germania, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria, Austria, Spagna, Svizzera, Malta, Croazia, Canada, Stati Uniti d’America, Brasile, Argentina, Russia, Bielorussia.

Autore e coautore di diversi libri, aveva scritto anche numerosi articoli e recensioni in riviste specializzate. Complessivamente la sua bibliografia, in dodici lingue (latino, polacco, italiano, tedesco, francese, inglese, slovacco, spagnolo, portoghese, ceco, ungherese, russo e anche neerlandese e maltese) — includendo anche le recensioni, gli scritti di carattere divulgativo e pastorale e le diverse edizioni dei testi — supera le 550 pubblicazioni. Aveva fatto parte delle redazioni di diverse riviste di Diritto canonico ed era stato membro di numerose associazioni scientifiche e canonistiche. Aveva svolto anche l’incarico di postulatore della causa di canonizzazione di Edmund Bojanowski, proclamato santo da Giovanni Paolo II a Varsavia il 13 giugno 1999, e di suor Sancia (Giovanna) Szymkowiak, beatificata dallo stesso Pontefice suo connazionale il 18 agosto 2002.

Numerosi i titoli onorifici e i premi che aveva ricevuto. Era cittadino onorario di Trenton e di Princeton, nel New Jersey (Stati Uniti d’America), di Agropoli, in Italia, e della slovacca Levoca. Nel 1998 le autorità del suo Paese gli avevano conferito la medaglia Polonia semper fidelis per i meriti nell’ambito della biografistica nazionale. Lo stesso anno aveva ricevuto il dottorato honoris causa dell’Accademia di Teologia cattolica di Varsavia (divenuta nel 1999 Università Stefan Wyszyński) e, nel 1999, il dottorato honoris causa dell’Università cattolica di Lublino. L’8 giugno 2000 gli era stata conferita dal ministero dell’Educazione in Slovacchia la Grande medaglia di San Gorazdo per i meriti nell’ambito della divulgazione scientifica nel Paese. L’8 febbraio 2001, infine, aveva ricevuto il dottorato honoris causa in Teologia dell’Università di Passau. In quell’anno era giunta anche la porpora cardinalizia. Aveva poi partecipato al conclave per l’elezione di Benedetto XVI (19 aprile 2005) e a quello che ha eletto Papa Francesco (13 marzo 2013), rinunciando all’alto ufficio di prefetto della Congregazione per l’educazione cattolica il 31 marzo 2015.