La scomparsa di Vera Lynn

Una voce di speranza nel buio della guerra

Vera Lynn con soldati britannici (Getty Images)
20 giugno 2020

Cadevano le bombe, sciogliendo una tragica litania. Nel frattempo, come contraltare, una voce soave cantava, ricamando una melodia: la voce, indimenticabile, con cui Vera Lynn, scomparsa giovedì 18 giugno all’età di 103 anni, dette sollievo al Regno Unito nei tragici anni della seconda guerra mondiale.

Già nel 1939 Vera cantava: «Ci incontreremo di nuovo. Non so dove. Non so quando. Ma so che ci rivedremo in una giornata d sole». Parole queste che erano come una boccata d’ossigeno per le mogli e per le madri dei soldati al fronte e, ovviamente, per gli stessi militari, furono come un faro nella lunga notte tenebrosa del conflitto mondiale.

Quelle parole, sarebbe più calzante dire, quei versi, sono state significativamente richiamate, di recente, dalla regina Elisabetta ii, quando, rivolgendosi ai sudditi durante l’emergenza legata al coronavirus, ha ripetuto quell’intramontabile We Will Meet Again. E l’intero Regno Unito, ricordando la genesi e il valore intrinseco di queste parole, si è di nuovo commosso.

Il brano musicale, conclusasi la seconda guerra mondiale, ha continuato a esercitare un grande fascino. Fu inserito dal regista Stanley Kubrick nel film Il dottor Stranamore. E il fascino continuò a esercitarlo lei stessa: i Pink Floyd le hanno dedicato la canzone Vera, contenuta nell’album The Wall. Nel 2009, anno in cui è uscita una raccolta di successi, Vera Lynn è diventata la più anziana artista vivente in testa alla classifica degli album più venduti in patria.

di Gabriele Nicolò