Guterres chiede a Netanyahu di fermare il piano ma gli Stati Uniti si oppongono

Scontro all’Onu sulle annessioni israeliane dei Territori

Palestinian protesters clash with Israeli security forces during a rally against Israel's West Bank ...
25 giugno 2020

È uno scontro durissimo quello andato in scena ieri alle Nazioni Unite. Il Consiglio di sicurezza si è completamente spaccato sulla questione delle annessioni unilaterali di parti dei Territori palestinesi annunciate dal governo israeliano di Benjamin Netanyahu. Le annessioni scatteranno il 1 luglio.

Nel corso di una riunione on line del Consiglio, il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha avvertito che l’annessione di parti dei Territori da parte di Israele costituirebbe «una gravissima violazione del diritto internazionale». Una violazione che «danneggerebbe gravemente la prospettiva della soluzione a due stati e minerebbe le possibilità di ripresa dei negoziati». Per questo Guterres ha lanciato un appello al governo israeliano perché abbandoni i suoi piani, sostenuto nella sua richiesta dai Paesi europei e dalla Lega Araba.

«L’annessione costituirebbe una chiara violazione del diritto internazionale» si legge in una dichiarazione congiunta firmata da Francia e Gran Bretagna (membri permanenti), Germania, Belgio (membri non permanenti), Estonia, Norvegia e Irlanda (membri non permanenti che ancora devono entrare in carica). Anche per il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, «la mossa di Israele, se attuata, distruggerà ogni prospettiva di pace» e «costituirebbe una seria minaccia alla stabilità regionale».

Per il ministro degli Esteri del governo palestinese, Riad Al-Malki, «qualsiasi annessione dei Territori palestinesi da parte di Israele sarebbe un crimine». Per questo i palestinesi minacciano «ripercussioni immediate» se il piano andrà avanti. «Il mondo è a un bivio», ha aggiunto Al-Malki.

Gli Stati Uniti si sono schierati a fianco di Israele. Per il segretario di stato americano, Mike Pompeo, sulle annessioni è il governo israeliano ad avere l’ultima parola. «Le decisioni sull’estensione della sovranità d’Israele spettano agli israeliani» ha sottolineato. «Ma parliamo con tutti i paesi della regione su come gestire questo processo». Va detto che il piano di annessioni presentato dal governo di Netanyahu è strettamente connesso al progetto di pace elaborato dall’Amministrazione Usa.

Al momento, Israele sembra intenzionato ad andare avanti. «Nessuna propaganda palestinese cambierà il legame forte e innegabile tra il popolo ebraico e la nostra storica patria» ha detto l’ambasciatore israeliano all’Onu, Danny Danon.