L’iniziativa di promozione imprenditoriale «La prossima generazione»»

Per tutti e purché abbia un senso

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01 giugno 2020

Non basta definire il “cosa” fare: conteranno anche il “come” e il “perché”. In fondo si può riassumere in queste poche parole il senso dell’iniziativa «La prossima generazione» (www.laprossimagenerazione.it), sito che raccoglie i progetti imprenditoriali innovativi presentati da under 40 italiani. Idee che vengono scelta e poi supportate da un gruppo di mentori composto da psicologi, manager, architetti, pedagogisti, responsabili di risorse umane, dirigenti, sociologi, economisti, fifilosofifi, imprenditori, cooperatori sociali, esperti di organizzazione e di comunicazione. L'ampio ventaglio di competenze messe a disposizione conferma lo spirito del programma: far emergere un nuovo modello di sviluppo «favorendo la crescita e la piena realizzazione di tutti e di ciascuno».

Si tratta di un esempio concreto di “economia generativa”, definizione che la distingue dal sistema attuale, tutto incentrato sulla produzione e sulla creazione del consumo. Fra i sostenitori di questa nuova concezione di attività imprenditoriale figura fra gli altri il sociologo ed economista Mauro Magatti: «Economia generativa — ha spiegato sabato durante un intervento on line alla Milano Digital Week — significa aggiungere valore invece che estrarlo, senza fissarsi sui risultati di bilancio trimestrali. Noi siamo diventati bravissimi a produrre, poi a produrre consumo, ma questo ha condotto ad evidenti problemi di sostenibilità. Ora siamo di fronte a una fase di grande ambivalenza. Il digitale, per esempio, può essere una grande occasione per creare una grande rete democratica o può, come accaduto fra le due grandi guerre, condurre ad esiti negativi. Oggi siamo in un fase in cui economia e società stanno cercando una relazione. Tutto è in movimento e proprio per questo dobbiamo muoverci in un orizzonte di senso».

L'iniziativa succitata va in questa direzione. Il sito, dove già vengono illustrati alcuni dei progetti accolti, consente di inviare video, audio e testi, accompagnati da un questionario dove vengono illustrati temi e obiettivi della propria impresa. Fra le proposte già visibili online figurano la creazione di strutture di cohousing sociale, a contrasto della marginalità e della fragilità, o per rendere sistematica l'esperienza, particolarmente preziosa in questi mesi, della solidarietà in ambito sanitario. O ancora l'Automation Bot, che ha il fine di automatizzare le azioni lavorative di scarso valore aggiunto al fine di consentire ai lavoratori di guadagnare tempo da dedicare allo svolgimento delle attività core di un'azienda.

Non viene garantita la realizzazione: il mentore «si rende disponibile a dialogare, condividere ciò che sa, scommettere sull’altro con fifiducia, in una relazione aperta e abilitante: generativa». Un patto generazionale, insomma, ispirato dalla consapevolezza, scrivono gli organizzatori, che, dopo la pandemia, «non possiamo semplicemente riprendere da dove ci siamo interrotti. Abbiamo l’opportunità — si legge ancora nel sito — di ridare forma e vita all’organizzazione del nostro convivere nelle città e nei territori, del lavoro e del fare impresa, della scuola e della cultura. Ci troviamo nella straordinaria occasione di migliorare ciò che non andava già bene prima, e dare risposte inedite, senza distruggere la terra e pensare che le risorse siano infinite, sapendo attribuire nuovo senso e direzione alla nostra libertà».