Per assicurare trasparenza, controllo e concorrenza nelle procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, Papa Francesco ha promulgato — mediante la pubblicazione lunedì 1° giugno su «L’Osservatore Romano» — un Motu proprio che entrerà in vigore tra trenta giorni.
Il documento — spiega un comunicato della Sala stampa della Santa Sede — è il frutto di un lavoro sinergico coordinato dalla Segreteria di Stato tra i vari enti della Curia romana, tra cui il Consiglio per l’Economia, la Segreteria per l’Economia, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
Si tratta di un codice unico, che supera la regolamentazione attualmente in vigore presso alcune singole realtà e si applica ora a tutti gli enti riferibili alla Santa Sede e allo Stato della Città del Vaticano. La normativa si inscrive nella più avanzata legislazione internazionale in materia. Principio ispiratore del nuovo testo è la diligenza del buon padre di famiglia, che desidera una gestione efficace ed etica delle proprie risorse, che favorisca al contempo la trasparenza, il controllo e un equo trattamento di reale concorrenza tra quanti desiderano stabilire un rapporto economico con gli enti interessati.